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Effetti delle terapie placebo nella cura della depressione (20/1/2015)

Il placebo è una medicina senza la medicina dentro, senza il principio attivo, ed è utilizzato come termine di paragone nella ricerca per verificare se un principio attivo ha effetti.
Come in molte altre situazioni, anche nella depressione ci sono persone che hanno mostrato di rispondere positivamente alla somministrazione di placebo. Gli effetti terapeutici sono stati verificati anche con una scansione cerebrale realizzata con la PET, tomografia a emissione di positroni.

Per comprendere meglio i meccanismi neurochimici alla base dell'effetto placebo il Dr. Jon-Kar Zubieta li ha esaminati in pazienti con depressione.

Gli scienziati hanno coinvolto 35 pazienti con depressione maggiore che non stavano prendendo medicine.
Nella prima fase dello studio ai pazienti, scelti in modo casuale, sono state date pillole placebo descritte come antidepressivi ad azione rapida (gruppo placebo attivo) o pillole identiche proposte come prive di effetto antidepressivo (gruppo placebo inattivo).
I gruppi hanno preso le pillole per una settimana e dopo si sono scambiati.

Alla fine di ogni settimana di cura i partecipanti hanno riempito un questionario sui propri sintomi depressivi e si sono sottoposti a PET cerebrale per misurare l'attività dei recettori oppioidi μ, noti per essere coinvolti nelle emozioni, nello stress, nella gratificazione sociale e nella depressione.

Durante la scansione il gruppo placebo attivo ha ricevuto in vena dosi di salina con la consapevolezza che avrebbe potuto attivare in sistemi cerebrali coinvolti nel miglioramento dell'umore. Ciò è stato fatto per seguire i picchi degli effetti relativi al placebo attivo sulla funzione cerebrale.
Il gruppo placebo inattivo, durante la scansione cerebrale non ha ricevuto alcunché..

 

Nella seconda fase dello studio tutti i partecipanti sono stati curati per 10 settimane con farmaci antidepressivi, normalmente inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, tenendo sotto controllo i sintomi della depressione.
Alla fine del lavoro i pazienti sono stati informati sulla struttura e le modalità dello studio.

I ricercatori hanno visto che i partecipanti avevano riportato significativi miglioramenti nei sintomi depressivi quando avevano partecipato al gruppo attivo, paragonati a quando avevano partecipato al gruppo passivo.
Questa diminuzione nei sintomi è risultata legata ad un aumento dell'attività cerebrale dei recettori oppioidi μ in aree del cervello associate con la regolazione delle emozioni e dello stress.

Contestualmente si è vista una maggiore risposta ai farmaci antidepressivi.

I risultati dello studio forniscono quindi ulteriori conferme neurochimiche all'efficacia dell'azione terapeutica del pensiero, come già indicato dalla psicosomatica.

Per saperne di più
Association Between Placebo-Activated Neural Systems and Antidepressant Responses: Neurochemistry of Placebo Effects in Major Depression.
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Marco Dal Negro

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