L'apparato digerente degli esseri umani contiene una
comunità composta da decine di trilioni di
microrganismi che normalmente si forma nei primi 2 o
3 anni dopo la nascita. Alcuni ricercatori della
Washington University School of Medicine, St. Louis
propongono l'idea che lo sviluppo cerebrale debba
essere visto nel contesto biologico dello sviluppo
di questa specie di organo batterico che è la flora
batterica intestinale e della sua capacità di
metabolizzare gli alimenti assunti.

Gli studiosi ipotizzano
che le anomalie cognitive persistenti, viste nei
bambini sottonutriti siano in parte da ricollegare
all'immaturità della flora batterica intestinale.
La comprensione di questi rapporti potrebbe aiutare
a comprendere anche alcune risposte a traumi viste
in persone adulte.
In un precedente studio
alcuni ricercatori dell'UCLA avevano trovato le
prime prove che i batteri ingeriti con il cibo
possono influire sulla funzione cerebrale degli
esseri umani. I ricercatori avevano visto che il
consumo regolare di probiotici tramite yogurt aveva
evidenziato delle alterazioni nelle funzioni
cerebrali di alcune donne, sia in uno stato di
riposo che in risposta a stimoli emotivi.
Lo studio, realizzato da
scienziati del Gail and Gerald Oppenheimer Family
Center for Neurobiology of Stress, parte della UCLA
Division of Digestive Diseases e dell'Ahmanson–Lovelace
Brain Mapping Center dell'UCLA, è pubblicato
nell'edizione online di Gastroenterology.
Al piccolo studio hanno
partecipato 36 donne tra i 18 d i 55 anni, che sono
state divise in 3 gruppi: quelle del primo gruppo
hanno mangiato 2 volte al giorno per 4 settimane
dello yogurt con un contenuto controllato di diversi
probiotici, che sono batteri la cui azione è
ritenuta essere positiva per l'intestino.
Alle partecipanti del secondo gruppo è stato dato
uno yogurt che sembrava il precedente, ma che era
privo dei probiotici.
Alle partecipanti del terzo gruppo non è stato da
mangiare alcunché.
La risonanza magnetica
funzionale (fMRI) eseguita sia prima che dopo il
periodo delle 4 settimane, ha riguardato il cervello
delle donne sia in stato di riposo che sotto
sollecitazione emotiva prodotta dalla visione di
alcune immagini raffiguranti persone arrabbiate o
spaventate collegate ad altre raffiguranti le stesse
emozioni.
Raffrontando le immagini
dei diversi gruppi i ricercatori hanno visto che,
durante ll periodo di reazioni emotive, le donne che
avevano mangiato yogurt con probiotici mostravano
un'attività minore sia nell'insula (che elabora ed
integra le sensazioni interne del corpo, come quelle
dell'intestino) che nella corteccia somatosensoriale.
Inoltre, in risposta al
compito, queste donne mostravano un decremento del
coinvolgimento di un circuito cerebrale che
comprende aree relative ad emozione/conoscenza ed
esperienze sensoriali.
Durante la scansione
nello stato di riposo chi aveva mangiato i
probiotici mostrava una maggiore connettività tra la
zona grigio periacqueduttale e la corteccia
prefrontale, zona associata con la cognizione.
Le donne che non avevano assunto probiotici non
mostravano nulle di ciò ma una maggiore attività tra
la zona grigio periacqueduttale e le aree collegate
con le sensazioni, mentre chi aveva mangiato yogurt
senza probiotici mostrava una situazione intermedia.
I ricercatori non si
aspettavano che gli effetti cerebrali fossero
evidenti in diverse aree , comprese quelle relative
alla elaborazione delle sensazioni e non solo quelle
associate con le emozioni.
Per saperne di più
Feeding the brain and nurturing the mind: Linking
nutrition and the gut microbiota to brain
development
PNAS 2015 112 (46) 14105-14112
Link...
Changing gut bacteria through diet affects brain
function, UCLA study shows
UCLA - University of California at Los Angeles
Link...
Marco Dal Negro |