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Sei quel che avete mangiato tu, tua madre, tuo padre, i tuoi nonni, sai quel che sei? (17/08/2014)

Sembra un gioco di parole ma non è così, siamo veramente anche il frutto di ciò che i nostri genitori ed almeno i nostri nonni hanno mangiato e di come hanno vissuto.
A fine marzo 2014 avevamo scritto di una ricerca che si era occupata dell'influenza degli stili di vita e e di alimentazione dei padri sui figli: "...la nostra ricerca invita i padri a pensare bene a cosa mettono in bocca, a cosa bevono, al fumo, a come vivono, ricordandosi di essere depositari della salute dei futuri figli e delle generazioni che verranno...".
Ora invece altri studiosi hanno voluto verificare per quante generazioni possono perdurare gli effetti dei comportamenti delle persone.

 


 

Quando una gestante è denutrita il nascituro è maggiormente a rischio di diventare obeso e di sviluppare diabete di tipo 2, in parte anche per gli effetti legati all'epigenetica.
Un nuovo studio sui topi dimostra che il ricordo di quanto mangiato in gravidanza può essere trasmesso con gli spermatozoi del figlio maschio alle generazioni successive, facendo crescere il rischio di malattie anche per i nipoti. In altre parole, siete ciò che vostra nonna ha mangiato.

Lo studio ha sollevato anche il problema dei meccanismi di trasmissione dei cambiamenti epigenetici e della durata nel tempo di questi cambiamenti.

Il meccanismo attraverso il quale si ereditano le caratteristiche dai genitori è ben conosciuto: noi ereditiamo metà dei nostri geni dal padre e metà dalla madre. Ma non è altrettanto noto come si trasmette il ricordo dei cambiamenti epigenetici legati all'ambiente in cui i genitori hanno vissuto ed ai modi in cui hanno vissuto.

Il meccanismo di trasmissione epigenetica più noto è quello della metilazione, nel quale una molecola di metile si attacca al nostro DNA ed agisce come un interruttore acceso/spento.

In una ricerca pubblicata su Science un gruppo internazionale di ricercatori ha mostrato che cambiamenti nella metilazione, indotti dall'ambiente, avvengono solo in certe aree del nostro genoma, e che i parametri di questi cambiamenti non vengono trasmessi all'infinito.

Ricercatori del Joslin Diabetes Center e della University of Cambridge hanno visto che i figli maschi di madri sottonutrite in gravidanza erano più piccoli della media e che se questi venivano nutriti in modo normale andavano incontro al diabete.
Anche i figli di questi maschi nascevano più piccoli e, da adulti, sviluppavano il diabete, anche se le loro madri erano state alimentate in modo corretto.

La professoressa Anne Ferguson-Smith del Department of Genetics della University of Cambridge spiega che quando il cibo scarseggia i figli possono nascere pre-programmati per fronteggiare la sottonutrizione. Nel caso di improvvisa abbondanza di cibo, i corpi possono trovarsi in difficoltà leggendola come un eccesso, quale in realtà è se confrontato con la scarsità. E quando si sviluppano malattie del metabolismo come il diabete.

Per vedere come avveniva il passaggio tra generazioni di questi cambiamenti i ricercatori hanno analizzato gli spermatozoi della prole prima dell'insorgenza del diabete ed hanno guardato ai parametri della metilazione.
I ricercatori hanno visto che il DNA dei topi in 111 regioni era metilato in misura minore rispetto a quello dei topi del gruppo di controllo. Queste regioni tendevano ad essere concentrate nelle aree non codificanti del DNA - le aree di DNA responsabili della regolazione di geni del topo.
Hanno anche mostrato che nei nipoti i geni vicini a questa aree metilate, non funzionavano correttamente: i discendenti avevano ereditato la memoria della sottonutrizione della nonna.

Ma inaspettatamente, quando gli studiosi hanno guardato al DNA dei nipoti, hanno trovato che i cambiamenti della metilazione erano spariti: la memoria della sottonutrizione dell nonna era stata cancellata dal DNA o, almeno, non veniva più trasmessa con la metilazione.

L'influenza dell'ambiente e di quanto vissuto, causa dei cambiamenti epigenetici, si trasmette perciò di generazione in generazione, ma non all'infinito, ed è logico, perché se i cambiamenti influiscono sul DNA, lo faranno sia prima, come nel caso della sottonutrizione, che dopo, con il ripristino della nutrizione normale.

Vedi anche
Sei quel che tuo padre ha mangiato (27/03/2014)

Per saperne di più
Published Online July 10 2014
Science 15 August 2014:
Vol. 345 no. 6198
DOI: 10.1126/science.1255903
In utero undernourishment perturbs the adult sperm methylome and intergenerational metabolism

Marco Dal Negro

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