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Approfonditi i rapporti tra alimentazione e depressione (21/11/2013)

Un passo in avanti nella comprensione dei rapporti tra ciò che si mangia e la depressione è stato fatto grazie ad una ricerca della Harvard School of Public Health. Se era già stato scoperto che l'alimentazione può aumentare il rischio di entrare in depressione, ora è stato analizzato il rapporto tra l'insieme dei diversi cibi e lo sviluppo della depressione.


 

E' un fatto importante, perchè una delle tare di molta ricerca di questo periodo storico è quella di considerare un elemento alla volta, un rapporto alla volta, e di procedere come se la somma di elementi considerati uno ad uno fosse uguale al risultato di tutti questi elementi insieme, come se non esistessero le interazioni tra questi. I risultati sono tati spesso disastrosi, e a pagare è sempre Pantalone, diceva un vecchio detto.

Finalmente il vento comincia a girare, come si è già visto con uno studio dell'Institut national de la santé et de la recherche médicale (INSERM), che ha analizzato gli inquinanti dei cibi nel loro insieme, dimostrando che anche se presenti in dosi singolarmente ritenute accettabili, a causa delle interazioni fino ad allora non considerate, formavano una miscela finale altamente tossica e dannosa per la salute.

Ora i ricercatori della Harvard School of Public Health hanno approfondito lo studio dei rapporti tra cibo e probabilità di depressione, sia considerando i singoli cibi che le eventuali associazioni tra di essi. A oggi si tratta di uno degli studi più completi che legano determinati alimenti alla depressione.

Anche se una infiammazione contenuta aiuta il sistema immunitario a combattere traumi e malattie, l'eccesso è stato messo in relazione con problemi cardiaci, ictus, diabete, cancro ed altri problemi.

Per più di 12 anni i ricercatori hanno condotto uno studio su 43.685 donne, di età tra i 50 ed i 77 anni, che hanno partecipato al Nurses’ Health Study. All'inizio della ricerca a nessuna donna era stata diagnosticata una depressione e nessuna assumeva farmaci antidepressivi, mentre 10.340 donne manifestavano gravi sintomi di depressione e venivano quindi escluse dallo studio.

I ricercatori hanno seguito i profili alimentari, l'eventuale depressione e numerosi bio-marcatori per le infiammazioni con esami del sangue.
Utilizzando una definizione restrittiva (diagnosi di depressione ed assunzione di antidepressivi) sono stati documentati 2.594 casi di depressione, mentre seguendo una definizione meno restrittiva (diagnosi di depressione e/o assunzione di farmaci antidepressivi) i casi sono stati 6.446.

Da tutto ciò è emerso che le donne bevevano regolarmente bibite, mangiavano carne rossa o cereali raffinati e che consumavano raramente vino, caffè, olio di oliva e verdure, avevano dal 29% al 41% di probabilità in pi di essere depresse ripsetto a chi aveva un'alimentazione meno legata alle infiammazioni.

Potete leggere la lista dei ricercatori che hanno parteciparo allo studio nella pagina in inglese da cui nasce questo articolo.

Lo studio dell'INSERM: Insieme livelli singolarmente sicuri di contaminanti diventano pericolosi

Per saperne di più sulle interazion tra farmaci, erbe, integratori, cibo...

Per saperne di più
Brain, Behavior, and Immunity
Inflammatory dietary pattern and risk of depression among women

The Harvard School of Public Health

MDN

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