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Interventi chirurgici: la dieta precedente condiziona la ripresa successiva (25/03/2013)

 

Quello che avremo mangiato nei giorni precedenti un'eventuale intervento chirurgico probabilmente influirà sul decorso post-operatorio, molto più di quello che ci si sarebbe aspettato. E tutto è legato al grasso presente nel nostro corpo, che ha un ruolo molto più attivo di quanto spesso si pensi.

In uno studio del Brigham and Women's Hospital (BWH) i ricercatori hanno trovato che il trauma diretto, legato ad un intervento chirurgico, ha un impatto sull'equilibrio chimico delle sostanze contenute nei tessuti grassi, che sono note per portare le comunicazioni agli organi vicini e lontani.
Nello studio si è visto che dei topi, normalmente alimentati secondo i parametri tipici dell'alimentazione occidentale, con molti grassi, hanno evidenziato risposte molto squilibrate rispetto ai topi del gruppo di controllo.
Modificando qualche settimana prima dell'intervento la dieta, limitando l'assunzione di grassi, si è visto che lo squilibrio tendeva a scomparire e si tornava ad una situazione più normale.

Lo studio è pubblicato sul numero di Aprile 2013 del giornale Surgery.

Il principale autore dello studio C. Keith Ozaki, MD, Direttore del BWH Vascular Surgery Research, ha misurato la risposta da parte del grasso all'intervento chirurgico ed ha verificato se limitare l'assunzione di calorie prima dell'intervento cambia la reazione al bisturi da parte dei tessuti grassi.
Ozaki spiega che i chirurghi hanno imparato che minimizzando i traumi il paziente ha un decorso post-operatorio più breve. Mentre lo fanno bene per quanto riguarda specifici organi come il cuore o come i vasi sanguigni, il fegato e così via, storicamente non hanno prestato una grande attenzione al grasso che tagliavano per raggiungere l'oggetto dell'intervento.
Quanto scoperto ora pone una sfida a tutti per apprendere come il grasso risponde al trauma, quali fattori influenzano questa risposta e come la risposta del grasso è legata alle conseguenze sui singoli pazienti.

Gli studiosi hanno alimentato un gruppo di topi con una dieta nella quale il 60% delle calorie veniva da grassi, mentre per il gruppo di controllo la percentuale di calorie fornite dai grassi era del 10%.

Tre settimane prima dell'intervento chirurgico i ricercatori hanno preso alcuni dei topi alimentati con molti grassi e li hanno portati alla dieta normale. Durante l'intervento i ricercatori hanno riprodotto le normali procedure che si seguono negli interventi chirurgici di una certa importanza, ed hanno verificato che il trauma chirurgico influiva rapidamente sui tessuti grassi, sia vicini che lontani dall'area dell'intervento. Tutto ciò si è tradotto in un aumento delle infiammazioni e ad una diminuzione della sintesi ormonale specifica delle cellule grasse, specialmente nei giovani adulti di topo ed in quelli nei quali era stata simulata una infezione della ferita.

In ogni caso, riducendo l'assunzione di cibo prima dell'intervento si aveva una inversione di tendenza per quanto riguarda queste attività, per i topi di ogni età, anche per quelli con infezione simulata.

I risultati portano a pensare che mentre il grasso è un tessuto presente in modo dominante nel corpo umano, la sua capacità di cambiare rapidamente potrebbe essere sfruttata per ridurre le complicazioni durante situazioni di stress, come la chirurgia.

In una recensione di James Mitchell, PhD, assistente professore di Genetics and Complex Diseases, Harvard School of Public Health, i ricercatori propongono di modificare la dieta pre-operatoria anche negli esseri umani per vedere se ne consegue un calo nell'incidenza e nella gravità delle complicazioni post-operatorie legate alle eccessive infiammazioni così come ad altri elementi di stress.

Ulteriori informazioni sulle istituzioni che hanno supportato lo studio a vario titolo potete vedere la versione inglese di questa pagina.

Per saperne di più
http://www.journals.elsevier.com/surgery/

(MDN)


L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
Quali sono i problemi o le disfunzioni che possono giovarsi di un intervento omeopatico d'urgenza e, di conseguenza, come dovrebbe essere un ideale armadietto medicinale omeopatico casalingo.


 

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