Ottobre 2010 - Jennifer Pluznick, Ph.D., assistente
professore di fisiologia alla Johns Hopkins
University School of Medicine scopre che delle
proteine sensibili agli odori, presenti nei nasi dei
topi, sono presenti anche nei loro reni. Gli stessi
recettori olfattivi potrebbero esistere anche nei
nasi degli esseri umani.
Ma possiamo allora dire che i reni hanno il senso
dell'olfatto? Non esattamente. Jennifer Pluznick
preferisce dire che i reni annusano l'urina come
passa.
Febbraio 2013 - Ricercatori de The Johns Hopkins
University e della Yale University hanno scoperto
che alcuni recettori specializzati che normalmente
si trovano nel naso, si trovano anche nei vasi
sanguigni lungo il corpo, rilevano piccole molecole
create dai microbi che foderano gli intestini dei
mammiferi, e rispondono a queste molecole aumentando
la pressione sanguigna.
La scoperta fa ipotizzare che i batteri
dell'intestino siano parte integrante del complesso
sistema corporeo che serve a mantenere la pressione
sanguigna stabile.
Jennifer Pluznick Spiega che il contributo dato dai
batteri intestinali alla regolazione della pressione
sanguigna ed alla salute umana è sorprendente: è
ancora poco noto ma ora si conoscono alcuni degli
elementi e come interagiscono.
Nella ricerca di alcuni anni fa, grazie ad una
felice coincidenza, furono trovate, nei reni, le
stesse proteine sensibili agli odori che permettono
l'olfatto nel naso.
Concentrandosi su di una di queste proteine, il
recettore olfattivo Olfr78 , il gruppo di Jennifer
Pluznick lo ha trovato, in particolare, nei rami
principali delle arterie dei reni e nei piccoli vasi
che portano dentro alle strutture filtranti, ed è
presente anche nelle pareti di piccoli vasi
distribuiti nel corpo, in particolare nel cuore, nel
diaframma, nei muscoli scheletrici e nella pelle.
Per scoprire quali molecole si legano con l'Olfr78 e
l'attivano, gli scienziati hanno programmato delle
cellule in modo da avere i recettori della proteina
Olfr78 in superficie e da farli diventare luminosi
se attivati.
Per selezioni successive i ricercatori hanno isolato
l'acido acetico, l'unico componente che ha causato
la reazione.
L'acido acetico ed il suo alter ego, l'acetato,
fanno parte di un gruppo di molecole note come acidi
grassi a catena corta o SCFA, e quando i ricercatori
hanno provato altre molecole di questo gruppo hanno
trovato che anche il propionato, che è simile
all'acetato, si lega con l'Olfr78.
Nel corpo dei mammiferi, e quindi anche dell'uomo,
gli SCFA sono prodotti da miliardi di batteri che
foderano l'intestino e che digeriscono gli amidi e
la cellulosa ingeriti con i cibi a base vegetale.
Gli SCFA vengono assorbiti dagli intestini e passano
nel circolo sanguigno dove possono interagire con
l'Olfr78.
Con una serie di esperimenti (vedi
pagina in inglese) il team ha scoperto l'azione
del recettore Gpr41, di una altra proteina, non
legato agli odori, e sempre posto nelle pareti dei
vasi dove si lega con gli SCFA. Quando gli acidi
grassi a catena corta o SCFA, si legano al Gpr41 la
pressione sanguigna diminuisce, mentre quando si
legano con l'Olfr78 la pressione aumenta. L'azione
di Gpr41, però, è più forte di quella di Olfr78, per
cui un aumento degli acidi grassi a catena corta
produce un calo complessivo della pressione
sanguigna.
Jennifer Pluznick conclude spiegando che la ricerca
è solo all'inizio, ma che ha aperto nuove strade per
comprendere e gestire meglio sia i vari attori che
agiscono sulla pressione sanguigna che gli effetti
di antibiotici, probiotici ed altri cambiamenti
alimentari sulla pressione sanguigna.
La ricerca è descritta sul giornale Proceedings of
the National Academy of Sciences.
Per la lista degli altri autori dello studio e dei
finanziatori vedi la
pagina in inglese di questa notizia..
[_private/vid/salute/Jennifer-Pluznick-smell-microbes.htm]
Per saperne di più
The Johns Hopkins Medicine
(MDN)
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