Ci sono novità dalla ricerca sul perchè le cellule
del sistema immunitario, a volte, si rivolgono
contro il nostro organismo invece di combattere i
pericoli che vengono dall'esterno. Nuovi indizi
indicano una relazione tra assunzione di sale e
funzionamento del sistema immunitario: i ricercatori
hanno trovato molte varianti genetiche che
influiscono sul rischio di sviluppare malattie
autoimmuni ed è noto che fattori ambientali come
infezioni virali, fumo e bassi livelli di vitamina D
possono scatenare queste malattie in persone
predisposte e particolarmente sensibili.

Le cellule del sistema immunitario linfociti Th17 ci
aiutano a combattere le infezioni ma sono anche
state collegate a diverse malattie autoimmuni.
Insieme ad altre nascono da linfociti T ed i
ricercatori hanno identificato specifici fattori che
che portano allo sviluppo di Th17, anche se, cosa
guidi lo sviluppo a valle, era abbastanza
sconosciuto.
Il nuovo studio è frutto del lavoro molti istituti
di ricerca alla Yale University, il Broad Institute,
Harvard University, MIT, Brigham and Women's
Hospital ed altri, è stato finanziato da diversi
U.S. National Institutes of Health compresi il
National Institute of Allergy and Infectious
Diseases (NIAID), National Institute of Neurological
Disorders and Stroke (NINDS) e National Human Genome
Research Institute (NHGRI). Tre nuovi documenti che
descrivono quanto scoperto è stato pubblicato sulla
rivista Nature il 6 marzo 2013.
Il gruppo del Dr. Aviv Regev ha studiato i geni
espressi in diversi momenti durante lo sviluppo
delle cellule Th17 ed ha identificato, con l'aiuto
di modelli computerizzati, 3 maggiori flussi di
espressione di geni nel tempo, sono stati
individuati 1.300 geni coinvolti in oltre 10.000
interazioni, con 71 fattori di regolazione.
Utilizzando nano-fili di silicone per trasportare
nei linfociti nativi brevi RNA interferenti, siRNA,
i ricercatori hanno potuto interferire con
l'espressione di specifici geni per validare
ulteriormente la rete interna utilizzata per
costruire le cellule Th17. Con questa nuova tecnica
hanno validato 39 dei fattori di regolazione.
Con queste informazioni i ricercatori condotti dal
Dr. Vijay K. Kuchroo hanno studiato l'espressione
genica nello sviluppo di Th17 dopo l 'attivazione di
un recettore che coinvolge la cellula nell'autoimmunità.
Hanno quindi identificato una proteina chiave nello
sviluppo della cellula chiamata serum glucocorticoid
kinase 1 (SGK1) e ne hanno valutato il ruolo nella
malattia autoimmuune, su topi.
In un terzo studio il Dr. David Hafler ha scoperto
che incrementi nella concentrazione di sale
stimolava lo sviluppo da linfociti T originari a
cellule Th17, sia di topi che negli esseri umani.
Ciò ha portato i ricercatori a scoprire che i topi
alimentati con molto sale si ammalavano maggiormente
della sindrome autoimmune utilizzata per gli
esperimenti.
Ora iniziano gli studi per verificare se ad una
minore assunzione di sale corrisponda una minore
incidenza di malattie autoimmuni.
Per ulteriori dettagli vedi la
versione in inglese di questa pagina.
Per saperne di più
http://www.nih.gov/
(MDN)
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