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Ma che aria ci fate respirare?

Molto spesso negli uffici, alberghi (anche di lusso), centri commerciali, abitazioni, ospedali, cinema, aerei, negli ambienti, cioè, dove l’aria viene raffreddata, riscaldata o comunque trattata in modo centralizzato, respiriamo una quantità di veleni che quasi nessuno immagina.
Cui si aggiungono i vapori tossici rilasciati dalle vernici e dai solventi usati per la pulizia e le muffe che proliferano nelle tappezzerie.
L’ultima segnalazione viene da un servizio del Wall Street Journal che esamina la situazione di alcuni famosi Alberghi, con risultati, nell’insieme, desolanti.
Altre le troviamo nella stampa degli ultimi anni con riferimento alle situazioni citate.

Ma è possibile che nessuno si preoccupi dell’aria che si respira negli ambienti chiusi? Che al massimo qualcuno si agiti per il fumo di sigaretta con zelo da crociato e spirito punitivo, forse convinto di essere il Dio dell’antico testamento cristiano, in evidente contrasto con la realtà della miseria umana?
E quanto di cui sopra?
Non è notizia nuova il fatto che per motivi di costi i filtri degli impianti di condizionamento siano spesso inadeguati ed ancor più spesso non venga loro fatta la necessaria manutenzione quando perdono la loro efficacia.
Il morbo del legionario, malattia anche mortale che si prende proprio dagli impianti centralizzati è noto al grande pubblico già da anni.
I solventi delle vernici e componenti di detergenti per la casa possono creare notevoli danni alla salute, lo si sa da anni (vedi www.mybestlife.com/ambiente).

Fare qualcosa per migliorare questo stato di cose, però, è faticoso, richiede attenzione, ci obbliga a pensare, e poi che fare?
Beh, un minimo di noi dobbiamo metterlo per ottenere qualche risultato!
Troppo spesso ci dimentichiamo che abbiamo in mano la più potente delle armi: i soldi. Si perché se non compriamo più un prodotto il nostro negoziante lo cambierà, ed il produttore smetterà di produrlo. I soldi, dunque. Tanti piccoli soldi come i nostri sono quelli che fanno i capitali e i guadagni di grandi e piccole società: usiamoli quindi per ottenere prodotti e servizi che ci facciano bene, non male. Dipende solo da noi: siamo noi che apriamo e chiudiamo il rubinetto dei soldi. Se vogliamo rinunciare ad usare questo nostro potere siamo liberi di farlo, ma lamentarsi poi per ciò che ne segue è solo inutile e molto stupido.

E’ un segno preoccupante, in ogni caso, il calo di eros, nel senso di istinto di vita, di sopravvivenza, di difesa del proprio essere singolo e sociale
Abdicare alla difesa di noi stessi per un po’ di comodità in più e un po’ di fatica in meno è grave. Il non informarsi su ciò che ci porta bene e male, fermandosi alla cultura fatta, quando va bene, attraverso gli spot pubblicitari è segno di un’enorme immaturità. Il delegare senza controllare il delegato, pure. E la sfiducia nel futuro che si può pure leggere alla base di questa "assenza", è sfiducia in noi stessi. A guardar ben ingiustificata. Possiamo fare, possiamo migliorare le cose, basta non rinunciarci. 

Alla fine, che ci piaccia o no, ricordiamoci che la nostra vita la viviamo noi, e nessun altro lo può fare al nostro posto, e i nostri conti, li paghiamo sempre noi.

Marco Dal Negro