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Sempre più soli e disintegrati gli adolescenti U.K., ma non solo (01/04/2016)

Sono sempre più soli ed incapaci di integrarsi socialmente tra culture diverse gli studenti analizzati dal King’s College London e dal NCS (National Citizen Service), una sorta di servizio civile volontario rivolto ai 15-17enni del Regno Unito.

In un mondo sempre più globalizzato nel quale culture con regole di comportamento spesso opposte ed incompatibili stanno fianco a fianco gli studenti non riescono a realizzare l'integrazione auspicata dagli adulti e si sentono sempre più soli.

La nuova analisi realizzata dal King’s College London con il NCS avverte di quello che, in una società sempre più multietnica, è un problema destinato a diventare sempre più ingombrante.

Ma proviamo a distinguere i due aspetti: la solitudine e l'integrazione, o meglio, la capacità di convivere nella babele odierna con i membri delle altre culture.

Alla base della solitudine c'è sicuramente anche un problema di comunicazione generato dai mezzi usati per comunicare ma anche dal livello di affettività e di empatia del persone vicine.

La comunicazione via chat, ad esempio, dispone per sua natura di un numero inferiore di mezzi per conoscere e farsi conoscere: rispetto alla comunicazione telefonica manca il tono della voce, il modo con cui si pronunciano le parole, le variazioni nella velocità della pronuncia, le incertezze, quindi anche le pause che nella telefonata hanno un valore molto diverso rispetto a quello che hanno quando si chatta.
Quando poi ci si vede in faccia (ed ancora di più se si vede tutto il corpo e di più se vediamo l'ambiente in cui si trova l'interlocutore) si aggiungono moltissime informazioni che ci permettono di comprendere con maggiore accuratezza con chi stiamo comunicando e cosa viene comunicato realmente da ciascuno.

Ma che importanza ha sapere tutte queste cose? Non basta quello che ci da la chat?
No.
Avendo troppo pochi elementi sulla persona e l'interazione in corso, si diffonde una sottile insicurezza che porta ansia ed inquietudine, a volte in modo insopportabile.
La qualità scadente della comunicazione genera rapporti più incerti, ma bambini ed adolescenti hanno bisogno di certezze e di regole chiare.

Una delle conseguenze è la carenza di conferme della propria identità, di chi si è e che si è o.k., quindi si diventa più fragili e questo rende più difficile il rapporto con gli altri, ancora di più se appartenenti a culture diverse, figuriamoci poi se con regole incompatibili, come, un esempio per tutti, quelle che riguardano il rapporto tra il corpo e gli altri: per alcuni mostrare pubblicamente il proprio corpo è reato gravissimo mentre per altri è un diritto assoluto indiscutibile.

Ma come si può immaginare di integrare questi due sistemi di regole: uno esclude l'altro, non è fisicamente possibile fonderli. L'unica opzione possibile in un'unica società è che uno dei due si annulli e che tutti si adeguino a quello dominante.

E come si fa ad immaginare che gli studenti di cui abbiamo parlato prima, così incerti ed insicuri possano essere quelli che risolveranno un problema che gli adulti non sono riusciti a risolvere, perché senza soluzione?

Senza una presa di coscienza di parte di tutti ed un bagno di realismo temo si stia procedendo verso un futuro molto, troppo violento.

Vedi anche
Social media negli U.S.: le belle emozioni si messaggiano o twittano le cattive si telefonano (04/08/2014)
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Per saperne di più
Social Intelligence and The Next Generation
By Dr Jennifer Lau, researcher,
King’s College London and NCS
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Marco Dal Negro