C’è una connessione che lega stress cronico e malattie autoimmuni: se ne è parlato al XXII Congresso del CReI a Roma.

«Il legame tra lo stress e le malattie autoimmuni c’è. Si parla di sistema psico-neuro-endocrino-immunologico che implica una stretta connessione tra i vari sistemi», sostiene il Professor Roberto Perricone, Professore Ordinario di Reumatologia presso l’Università Tor Vergata di Roma.

«Ricerche recenti confermano questa connessione, anche se ricordiamo che le radici risalgono già ai tempi di Ippocrate, quando si parlava dell’importanza della psiche sull’andamento delle malattie.

Le ricerche degli ultimi anni evidenziano un rapporto paritetico tra il sistema nervoso centrale e il sistema endocrino, immunitario e la psiche.

Le sostanze prodotte dal sistema nervoso hanno capacità immunomodulanti, che servono cioè a rafforzare la funzione immunitaria e quindi ad aiutare l’organismo a difendersi dalle infezioni o da altre malattie.

Tra queste possiamo citare la beta endorfina, una morfina endogena che produciamo molto spesso per combattere lo stress durante alcune attività che ci danno benessere, come correre.

Attività, queste, che aiutano a modulare il nostro sistema immunitario e ad affrontare meglio una condizione stressante».

«Lo stress è una risposta dell’organismo a uno stimolo esterno, che si distingue in acuto e cronico.

Mentre il primo a volte può, paradossalmente, apportare dei benefici all’organismo in quanto ci porta a mettere in moto tutti i nostri meccanismi, lo stress cronico può avere invece effetti depressivi, effetti negativi sul sistema immunitario che possono favorire le infiammazioni», chiarisce il Professor Perricone.

«Per le malattie autoimmuni, cioè quei casi in cui l’organismo risponde verso se stesso, cioè verso il bersaglio sbagliato, non mostrando alcuna difesa, si possono evidenziare una serie di comorbilità.

Tra queste, al quarto posto troviamo depressione e ansietà, con il 13,6%. E questo è un dato molto importante.

Sono stati fatti studi, su una condizione chiamata alessitimia, che indica l’incapacità di processare e regolare le emozioni, dissociandosi dalla sfera emotiva.

Questa è stata valutata attraverso questionari che abbiamo somministrato ai pazienti e ne è risultato che nell’artrite reumatoide e psoriasica l’alessitimia, oltre a essere presente in una significativa percentuale di pazienti, è associata in prevalenza dove la malattia è più “vivace”.

Lo stress patito nella giovinezza, come un divorzio, un lutto, o un abuso, possono aumentare il rischio di ammalarsi di artrite reumatoide.

Più è grande l’esposizione allo stress e più è probabile che ci si ammali, diventando esso stesso un cofattore nella genesi della malattia.

Lo stesso vale dopo l’elaborazione di un trauma fisico che porta a dei sintomi post traumatici.

Più sono presenti e più c’è possibilità di ammalarsi di artrite reumatoide e di lupus eritematoso sistemico.

Importanza dello stress anche nella psoriasi, malattia cutanea che si associa spesso all’artrite psoriasica e che può causare in parte la malattia.

E ancora nelle malattie croniche intestinali, come il morbo di Crohn e colite ulcerosa, lo stress può generare delle crisi di malattie.

C’è questo legame che si manifesta e soprattutto quando il soggetto non è in grado di affrontare correttamente una situazione di stress.

Una via d’uscita potrebbe essere riuscire a fare esercizio fisico e avere più fiducia in se stessi.

Nel complesso questa situazione vede l’importanza nell’affrontare queste condizioni e queste malattie autoimmuni non solo con farmaci ma anche attraverso una medicina del comportamento che guardi un po’ più al paziente e consideri lo stress cronico come un cofattore per poter curare anche quello», conclude Perricone.

Per saperne di più
XXII Congresso Nazionale del CReI
Collegio Reumatologi Italiani
Link…

MDN

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