I ricercatori del NTNU (Norwegian University of Science and Technology) stanno lavorando per rendere più semplice il controllo del proprio intestino da casa grazie ad una pillola-telecamera di nuova concezione da ingerire.

Al NTNU hanno sviluppato un metodo per trasmettere i segnali di dati dalla capsula mentre è all’interno del corpo, senza affaticare la batteria della capsula.

L’attuale espansione della rete 5G e la tecnologia dei segnali di nuova concezione aprono la possibilità di effettuare questo esame da casa propria.

Le PillCam esistono già, ma presentano alcuni punti deboli e non sono utilizzate molto attivamente in Norvegia.

Un problema è che la capacità della batteria è utilizzata per trasferire le immagini video a un dispositivo esterno.

Researcher Ali Khalegi and professor Ilangko Balasingham

La nuova capsula non ha bisogno di usare la batteria per questo scopo.
L’energia viene invece utilizzata per aumentare la frequenza dei fotogrammi e le condizioni di illuminazione, fornendo una risoluzione e un dettaglio migliori.

L’importante, mentre la capsula si muove nell’intestino, è assicurarsi che non si perda nulla scattando troppe foto lungo il percorso.

La trasmissione del segnale senza energia si basa su onde radio inviate alla capsula.

Ilangko Balasingham, professore al Department of Electronic Systems del NTNU (Norwegian University of Science and Technology) spiega come funziona il sistema.

Vengono trasmesse onde radio ottenendo risposte dalla pillola sotto forma di riflesso, paragonabili all’ascolto di un’eco.

L’uso effettivo della pillola è controllato da un’applicazione su telefono cellulare.

Un sistema di intelligenza artificiale (AI) in tempo reale analizza le immagini video lungo il percorso e fornisce un feedback alla capsula all’interno del corpo.

Si usa l’app per registrare le informazioni dell’utente come utilizzatore e collegarle alla pillola-telecamera.

Un segnale luminoso dal telefono attiva la pillola prima che sia inghiottita e le riprese iniziano.

Il video viene trasferito al cloud, dove i computer analizzano il video alla ricerca di polipi.

In questo modo l’intera procedura è automatica, senza la necessità di coinvolgere persone. In passato, il medico si sedeva nel suo ufficio e analizzava un video di otto-dieci ore.

Un vantaggio dell’uso di questo tipo di capsula è la possibilità di esaminare anche l’intestino tenue, che altrimenti non sarebbe visibile con una normale colonscopia.

Le autorità sanitarie norvegesi sono consapevoli del fatto che la colonscopia tradizionale è la prima scelta tra le diverse opzioni, ma questa soluzione nasce dall’impossibilità di gestire screening tradizionali su tutti gli ultra 55 enni con i sanitari disponibili e la distribuzione della popolazione sul territorio norvegese.

Per capirsi, la densità media della Norvegia è di 15 abitanti per Kmq, mentre quella italiana è di 189 ab./kmq.

In ogni caso, se il sistema funzionasse davvero bene potrebbe facilitare il controllo del proprio intestino anche a quelli, da noi, che rifiutano i mezzi fin qui disponibili.

Per saperne di più

NTNU (Norwegian University of Science and Technology)
Link…

Marco Dal Negro
Antonio Turetta

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