L’idea di diagnosticare i tumori analizzanto i composti voltatili organici (vocs) derivati dai cambiamenti delle cellule quando diventano tumore viene da lontano.

Nel 2010 uno studio preliminare realizzato da Abraham Kuten del Technion Israel Institute of Technology su 177 persone, alcune sane, altre con vari tipi di cancro, per cercare di rilevare le differenti sostanze chimiche emesse dalla superficie delle cellule tumorali durante la loro crescita aveva mostrato che analizzando il respiro con un naso artificiale i ricercatori hanno visto che è possibile distinguere non solo un alito sano da uno malato, ma anche identificare alcuni tra i quattro più comuni tipi di cancro.

Già nel2006 il Dr.Jörg Lehmann, responsabile del Cell Engineering/GLP Unit al Fraunhofer Institute for Cell Therapy and Immunology IZI in Leipzig, raccontava che operando con i gruppi di lavoro del Professor Hubert Wirtz e del Professor Ulrich Sack della University Clinic, avevano identificato diversi biomarcatori particolarmente adatti ad identificare il tumore dei polmoni.

La difficoltà maggiore e nel distinguere il cancro dall’infiammazione cronica.”

Nel 2011 un nuovo progetto intende sviluppare un sensore i grado di rilevare la presenza di marcatori del tumore ai polmoni attraverso l’alito esalato.

Ciò è possibile grazie ai cambiamenti nella composizione dell’alito di un paziente con il tumore allo stadio iniziale della malattia.

Nel 2012 una nuova ricerca, pubblicata sull’European Respiratory Journal ha esaminato la possibilità di utilizzare un naso elettronico per analizzare il fiato emesso e cercare di individuare l’eventuale presenza del mesotelioma.

Il naso elettronico viene già utilizzato per identificare alcuni componenti del aria che espiriamo ed è stato usato per individuare la presenza di composti volatili organici che caratterizzano diverse patologie.

Nel 2013 in un nuovo studio, pubblicato sul Journal of Breath Research, i ricercatori hanno analizzato i componenti organici volatili contenuti nell’aria espulsa dai polmoni, alla ricerca di diverse specie di batteri patogeni.

L’identificazione dei batteri attraverso i rispettivi volatili è oggetto di interesse di molti scienziati e di clinici, e mentre diversi studi hanno confermato l’identificazione di biomarcatori volatili in vitro, è risultato difficile fare la stessa cosa in vivo.

Nel 2014 alcuni scienziati del Monell Chemical Senses Center scoprono che il cerume contenuto nelle orecchie delle persone contiene sostanze che producono odori: dall’analisi di queste sostanze si possono ottenere molte informazioni personali, la maggior parte delle quali non è probabilmente ancora stata esplorata.

Si tratta di informazioni già disponibili dall’analisi degli odori e delle sostanze che li producono, che si trovano sotto le ascelle.
Di una persona potremmo conoscere l’identità, il genere, l’orientamento sessuale, lo stato di salute, l’origine caucasica o asiatica e perfino cosa ha mangiato, tutto esaminando il cerume contenuto nelle sue orecchie.

Nel 2015 Arriva il test per diagnosticare del cancro esofageo e gastrico dall’alito.

Nel Regno Unito un test per rilevare i primi segni del cancro esofageo e di quello gastrico dall’analisi del respiro, in pochi minuti.

Il test ha dato risultati incoraggianti ed ora sarà provato su un numero più grande di pazienti, coinvolgendo 3 ospedali di Londra.

Sempre nel 2015 il servizio sanitario nazionale britannico approva una sperimentazione sulla capacità di rilevare il cancro alla prostata con l’olfatto da parte di cani addestrati, con lo scopo di verificare gli errori prodotti dall’attuale test PSA (prostate specific antigen).

Si ritiene che la base scientifica della capacità dei cani di rilevare l’odore del cancro risieda nei composti organici volatili prodotti dalle cellule tumorali.

E’ stato stabilito, infatti, che durante la crescita del tumore avvengono dei cambiamenti in alcune proteine cellulari che portano a perossidazione dei componenti della membrana cellulare che quindi produce composti organici volatili che possono essere rilevati.

Molti studi indicano che nei primi stadi del processo di sviluppo della malattia questi composti volatili vengono escreti nelle urine o esalati nell’alito.

2016: il Morbo di Alzheimer ha un odore caratteristico che può essere rilevato molto tempo prima della comparsa dei sintomi con un esame delle urine.
I ricercatori del Monell Center sanno da molto tempo che virus, vaccini e diverse fonti esterne modificano gli odori del corpo, ma ora hanno trovato che anche i cambiamenti nel cervello possono modificarli, e secondo gli autori di questo lavoro l’Alzheimer non è l’unica patologia a produrre questo fenomeno.

Sempre nel 2016 entra nella partita anche l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO), sia con i cani che con l’elettronica.

“Se ti fiuto ti aiuto” è un progetto di ricerca per la diagnosi precoce del tumore al polmone, frutto della collaborazione di IEO con l’Università degli Studi di Milano e Medical Detection Dogs Italy Onlus; l’obiettivo dello studio è di riuscire ad ottenere la diagnosi grazie alla capacità olfattiva dei cani.

E’ ormai noto che il naso dei cani è in grado di rilevare i composti organici volatili (Voc) presenti nell’urina, nell’alito ed in tamponi delle persone quando sono colpite da diversi tipi di tumore e diverse strutture di ricerca, specialmente nel Regno Unito, stanno verificando la possibilità di ottenere diagnosi precoci in questo modo.

L’elettronica insegue i cani tuttora in testa, anche se in molti cercano di essere i primi a realizzare un sistema semplice, economico ed affidabile da distribuire a tutti i medici di base per la diagnosi del maggior numero possibile di tumori.

Per la realizzazione di nasi elettronici sensibili come quelli dei cani ci vorrà ancora del tempo: oggi i cani rilevano parti per trilione mentre i nasi elettronici (nel 2015) parti per milione.

Il nuovo studio, quello di oggi, prende atto del fatto che i test con i nasi elettronici non sono ancora a livelli accettabili e che sarà ancora necessario molto lavoro prima che forniscano risultati attendibili.

Meno male che ci sono i cani.

Qui sotto tutti i link agli articoli (con i riferimenti ai centri che hanno contribuito a questi risultati.

Vedi anche:
Dal naso dei cani al futuro naso elettronico per diagnosticare i tumori: un nuovo studio IEO (12/04/2016)
Link…

Biomarcatore olfattivo del Morbo di Alzheimer permetterà diagnosi precoce (18/01/2016)
Link…

Cani che rilevano tumori con l’olfatto: il punto sulla ricerca scientifica (31/08/2015)
Link…

Arriva il test per diagnosticare del cancro esofageo e gastrico dall’alito (24/06/2015)
Link…

Il cerume: una ricca fonte di informazioni personali (02/06/2014)
Link…

Infezioni respiratorie: si avvicina la diagnosi dall’analisi del respiro (05/03/2013)
Link…

Mesotelioma maligno: per la diagnosi un naso elettronico? (13/09/2012)
Link…

Un nuovo sensore per rilevare il tumore ai polmoni dall’alito (29/12/2011)
Link…

Cancro ai polmoni: fra qualche anno diagnosi precoce dall’alito? (01/02/2011)
Link…

Forse l’esame dell’alito potrà scoprire alcuni comuni tumori (21/08/2010)
Link…

Per saperne di più
European Respiratory Review
Breath analysis of cancer in the present and the future
Link…

The European Lung Foundation (ELF)
Link…

Marco Dal Negro
Antonio Turetta

This post is also available in: enInglese

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