Durante il lockdown della primavera 2020 in Italia l’88,6% delle persone sopra i 16 anni ha sofferto di stress psicologico e quasi il 50% di sintomi di depressione, con le persone più giovani, le donne e i disoccupati risultati più a rischio.

Questi i risultati di una survey condotta dall’Iss e dall’Unità di Biostatistica Epidemiologia e Sanità Pubblica del Dipartimento di Scienze Cardio-

Toraco-Vascolari e Sanità pubblica dell’Università degli Studi di Padova, appena pubblicata dalla rivista Bmj Open.

Lo studio si basa su interviste via web attraverso il portale del progetto #PRESTOinsieme.

Hanno risposto 5008 persone, età media 37 anni, 63% donne.

Questi i risultati in sintesi:

Stress psicologico

l’88,6% del campione ha lamentato sintomi di stress psicologico, più frequente nelle donne (il 63% donna), nei disoccupati e in chi non praticava attività fisica.

Depressione:

– per il 47,5% sintomi depressivi, moderati (25,5%) o gravi (22%)

– le giovani donne hanno mostrato una maggiore comparsa di sintomi gravi

– le persone che vivevano in case multifamiliari o in monolocali senza giardino hanno mostrato una maggiore comparsa di sintomi gravi o moderati

– essere studente, pensionato, disoccupato o casalinga ha mostrato essere una condizione predisponente a di sintomi gravi

– l’attività fisica si è mostrata un fattore protettivo contro i sintomi depressivi più gravi.

Disturbo da stress post traumatico:

5,6% la prevalenza di effetti moderati
17,7% di effetti gravi

i sintomi più gravi hanno interessato soprattutto le donne, i più giovani e chi viveva in appartamenti multifamiliari.

Abitudini alimentari:

l’analisi generale dei consumi alimentari riferiti non ha mostrato differenze tra i gruppi di popolazione.

Il consumo di verdure e legumi è stato significativamente più basso nei partecipanti che hanno sviluppato stress psicologico.

i partecipanti con sintomi depressivi moderati o gravi consumavano latticini, frutta e verdure con minor frequenza;
al contrario assumevano cibi ricchi di zuccheri e grassi con maggior frequenza.

“Questi risultati – concludono gli autori – possono essere utili nella valutazione complessiva delle risposte a nuovi outbreaks pandemici, perché forniscono indicazioni sulla necessità di implementare programmi pubblici di supporto psicologico per la comunità a fianco delle misure per il controllo pandemico.

I dati sono anche utili per valutare quali sono le potenziali ricadute a lungo termine sulla salute pubblica, nel caso in cui la popolazione debba affrontare lunghi periodi di stress o costrizione.

Anche su chi non subisce direttamente il trauma della malattia, la conoscenza e la consapevolezza dei possibili effetti di una pandemia possono avere delle conseguenze a medio e lungo termine, in ampie fasce di cittadini.

David obeso. Donatello?

Il fatto che si assista anche ad un cambiamento in senso peggiorativo di abitudini alimentari, ci pone di fronte all’evidenza che alti livelli di stress portano al bisogno di nutrirsi in modo “consolatorio”.

L’aumento di zuccheri e grassi nella dieta quotidiana, per periodi di tempo lunghi, va ad appesantire il nostro metabolismo e ha conseguenze nello stato di salute delle persone più fragili.

I risultati di una cattiva alimentazione, l’aumento di peso o l’insorgere di malattie connesse, si ripercuotono anche a livello psicologico.

Agire preventivamente nell’educazione alimentare, aiuta sicuramente ad arginare le conseguenze di periodi di stress, individuali o comunitari, che registrano un costo sociale”.

Il progetto #PRESTOinsieme è nato da un’iniziativa di ricerca congiunta dell’Unità Alimentazione, nutrizione e salute dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Unità di Biostatistica, Epidemiologia e Sanità Pubblica del Dipartimento di Scienze Cardio-Toraco-Vascolari e Sanità Pubblica dell’Università di Padova e dall’Unità di Psicoterapia e Psicologia di Prochild Onlus, con il supporto tecnico della Zeta Research Srl.

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Per saperne di più

Il progetto #PRESTOinsieme
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https://www.prestoinsieme.com/

ISS
Istituto Superiore di Sanità
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BMJ
Impact of the COVID-19 lockdown on psychological health and nutritional habits in Italy: results from the #PRESTOinsieme study
Link…

Marco Dal Negro
Antonio Turetta

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