Secondo il nuovo report Digital 2019 in Italia 35 milioni di persone passano due ore al giorno sui social network.

Secondo l’ultima indagine condotta dall’Associazione Nazionale Di.Te. (Dipendenze tecnologiche, GAP, Cyberbullismo) su un campione di 500 persone di entrambi i sessi di età compresa tra i 18 e i 68 anni, per l’80% degli intervistati i social facilitano l’incontro con l’altro ma quando si trovano davanti a un soggetto in carne e ossa il 65% di loro confessa di avere difficoltà a gestire la relazione.

Le persone sono sempre più disposte a parlare di sé e a conoscersi sui social che a confrontarsi nella vita reale offline.

E’ diminuita la capacità di creare nuovi contatti nella vita offline.

Il 60% del campione dice di non avere costruito nuovi rapporti amicali negli ultimi tre anni.

Il dato sale al 73% per la fascia di età che va dai 38 ai 48 anni.

«Scrivere e parlare l’uno di fronte all’altro implicano due diverse abilità», osserva lo psicologo e psicoterapeuta Giuseppe Lavenia, Presidente dell’Associazione Nazionale Di.Te..

«La comunicazione, in generale, affinché sia efficiente ed empatica, richiede molto allenamento.
Più siamo disposti a confrontarci, a scambiare idee, e a dialogare con gli altri, più si migliora».

Ma come mai si privilegia la modalità scritta, sparsa su un social e l’altro che non richiedono un confronto diretto, piuttosto che quella parlata?

«Perché creiamo più community e meno comunità. Comunicare nella vita offline comporta l’uso di tutti sensi, dell’empatia e chiede la disponibilità a metterci la faccia.

Abbiamo delle micro espressioni facciali che possono dire molto del nostro stato emotivo alla persona con cui ci troviamo di fronte.

E poi, appunto, è necessario un confronto a cui non siamo più così abituati».

Il 55% del campione sostiene che i social colmino il bisogno di intrattenere relazioni con altre persone.

Numeri che mettono in luce anche un altro aspetto: il 68% delle 500 persone che hanno risposto ai questionari dice di non soffrire la mancanza di qualcuno accanto da quando utilizza con regolarità i social, perché online c’è sempre qualcuno pronto a rispondere o a intrattenersi in compagnia.

Vale a dire che non ci si sente più soli?

«I social invitano ad attivarsi, a postare, a scrivere, a leggere commenti… Ed è vero che, in un certo senso, facilitano il contatto con gli altri e possono far sembrare più lontane le difficoltà con cui tutti dobbiamo fare i conti nella quotidianità.

Ma, a mio avviso, più che aiutare a non sentirsi più soli, sarebbe meglio dire che le persone non hanno più il tempo di annoiarsi o di vivere una solitudine costruttiva.

Il tempo sui social passa in fretta e sembra che ci sia sempre qualcosa da fare, o guardare, scrollando tra le loro pagine», commenta il Presidente dell’Associazione Di.Te.

E’ diminuita la capacità di creare nuovi contatti nella vita offline.

«Sui social ci si allena continuamente a presentarsi nel modo migliore.

Questo atteggiamento, da una parte, è positivo: lo si può utilizzare anche nella vita offline e iniziare a conoscere persone mettendo in mostra la parte di sé che piace di più.

Dall’altra, invece, fa riflettere sul fatto che quando ci si ritrova vis à vis si è più attenti a tutelare la propria privacy mentre online si è più disinibiti».

Perché accade questo? «Sui social qualunque pretesto è buono per commentare una notizia, anche dopo diverso tempo, mentre quando ci si trova faccia a faccia bisogna essere pronti a interagire con i dovuti modi nell’arco di poco», conclude Giuseppe Lavenia.

Allo stesso tempo, però, il mercato mondiale degli smartphone registra la prima flessione annuale da quando è nato, una decina d’anni fa.

Secondo le stime di Strategy Analytics, il 2018 si è chiuso con consegne in flessione del 5% rispetto all’anno precedente, don 5 trimestri consecutivi in calo, e l’ultimo – ottobre/dicembre – in diminuzione del 6%.

Per saperne di più
Di.Te.
Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche Gap,  Cyberbullismo
Link…

Digital 2019 -Italia
Link…

Strategy Analytics
Link…

Marco Dal Negro

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