Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci

La bile, condizionata da ciò che mangiamo, interagendo con la flora batterica intestinale influisce sul sistema immunitario stimolando o contrastando infiammazioni e malattie autoimmuni. Lo hanno dimostrato due diversi studi realizzati alla Harvard Medical School e pubblicati su Nature.

Bile e sistema immunitario sono collegati: ciò che mangiamo influenza gli acidi biliari che promuovono la differenziazione e l’attività di diversi tipi di cellule immunitarie (linfociti T) coinvolti nell’infiammazione.

I due studi, condotti sui topi, hanno anche mostrato che la flora batterica intestinale è fondamentale per convertire gli acidi biliari in molecole con le quali il sistema immunitario comunica.

Questo lavoro potrebbe aprire a nuove possibilità nella modulazione dell’infiammazione intestinale, un processo alla base di malattie autoimmuni quali le malattie infiammatorie intestinali.

Il primo studio, condotto dall’immunologo Jun Huh ha scoperto che gli acidi biliari modulano l’azione immunitaria interagendo con le cellule immunitarie presenti nell’intestino.

Lasciata la cistifellea e completati i loro compiti di scioglimento dei grassi, gli acidi biliari si fanno strada nel tratto digestivo dove vengono modificati in molecole immunoregolatorie dai batteri intestinali.

Gli acidi biliari modificati attivano quindi due classi di cellule immunitarie: cellule T regolatorie (Tregs) e cellule T helper effettrici, in particolare Th17, ciascuna responsabile della modulazione della risposta immunitaria contrastando o promuovendo l’infiammazione.

In condizioni normali, i livelli di cellule Th17 proinfiammatorie e di cellule Treg anti-infiammatorie si bilanciano, mantenendo un grado di protezione contro i patogeni senza causare troppe infiammazioni dannose per i tessuti.
Nell’ambito dell’infezione intestinale queste cellule svolgono un ruolo chiave.

Le cellule Th17 accendono l’infiammazione per placare l’infezione, mentre i Tregs frenano l’infiammazione una volta che la minaccia si è attenuata.

Senza controllo, l’attività di Th17 può anche portare a un’infiammazione eccessiva che favorisce la malattia autoimmune e danneggia l’intestino.

Nei loro esperimenti, i ricercatori hanno usato cellule T di topo indifferenziate o naïf e le hanno esposte a vari metaboliti degli acidi biliari uno alla volta.

Gli esperimenti hanno mostrato che due molecole separate di acido biliare esercitavano effetti diversi sulle cellule T: una molecola promuoveva la differenziazione di Treg, mentre un’altra molecola inibiva la differenziazione delle cellule Th17.

Il secondo studio, condotto da Dennis Kasper, si è concentrato su un sottoinsieme di cellule T regolatrici dell’infiammazione, o Tregs, che nascono nel colon come risultato dell’esposizione ai microbi intestinali.

Contrariamente a quanto avviene qui, la maggior parte delle altre cellule immunitarie ha origine nel timo.

Bassi livelli di cellule T regolatorie del colon (Treg del colon) sono state collegate allo sviluppo di patologie autoimmuni come l’IBD ed il Morbo di Crohn.

Gli esperimenti di Kasper dimostrano che i microbi intestinali e la dieta lavorano insieme per modificare gli acidi biliari, che a loro volta influenzano i livelli di Treg del colon nei topi.

Mostrano anche che bassi livelli di cellule Treg indotte dalla mancanza di acidi biliari o dalla carenza dei sensori di acido biliare rendono gli animali inclini a sviluppare colite infiammatoria, una condizione che imita l’IBD umana.

Questi studi hanno quindi dimostrato l’interazione tra flora batterica intestinale, acidi biliari e sistema immunitario, con tutte le opportunità terapeutiche che ne derivano.

Per saperne di più
Nature
Bile acid metabolites control TH17 and Treg cell differentiation
Link…

Microbial bile acid metabolites modulate gut ROR?+ regulatory T cell homeostasis
Link…

Havard Medical School
Link…

Marco Dal Negro
Antonio Turetta

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