Alopecia aerata: uno studio internazionale coordinato dalla University of Melbourne ha identificato due nuovi principi attivi.

Un crescente numero di studi mostra che gli inibitori orali delle Janus chinasi (JAK) sono una cura efficace dell’alopecia aerata cronica.

Ma le verifiche controllate sulla sicurezza e sulla efficacia degli inibitori delle JAK sono poche.

La fase 2a (studio randomizzato controllato con placebo) ha valutato, nell’arco di 24 settimane, l’efficacia e la sicurezza sull’alopecia areata di due farmaci noti come inibitori della Janus Kinase (JAK), PF-06651600 e PF 06700841.

Ambedue i farmaci sono risultati efficaci, ben tollerati e relativamentesicuri, anche se dovranno essere pubblicati e sottoposti al vaglio degli altri scienziati.

Il professor Rodney Sinclair della University of Melbourne ha presentato lo studio al 27mo congresso dellaEuropean Academy of Dermatology and Venereology a Paris il 15 settembre 2018.

Il Professor Sinclair ha ricordato che le nuove molecole utilizzate in questo studio sono già state testate per la dermatite atopica, ma questa è la prima volta che lo sono per l’alopecia.

Sinclair ha spiegato che i farmaci hanno dato risultati significativamente migliori rispetto al placebo su pazienti con alopecia totalis ed alopecia universlis.

I nuovi farmaci hanno contrastato la progressione dell’alopecia permettendo ai capelli di ricrescere.

Sinclair ha ricordato che anche altri farmaci operano in modo analogo e sono stati usati per curare l’artrite reumatoide e correggere patologie del sangue.

Alcuni di questi funzionano anche sull’eczema, la psoriasi ed un certo numero di altre patologie di tipo infiammatorio e autoimmune.

Sempre Sinclair ha ricordato che molti pazienti, durante lo studio, hanno vissuto eventi avversi, comprese infezioni e problemi ai tessuti gastrointestinali.

Due hanno avuto problemi gravi (rabdomiolisi), pur essendo asintomatici e ristabilendosi comunque in modo completo con l’interruzione della terapia.
Non ci sono state infezioni gravi o riacutizzazioni di herpes zoster.

I trials hanno riguardato cliniche e Università dgli Stati New South Wales, Queensland, Manitoba, Ontario, Alabama, California, Colorado, Connecticut, Florida, Georgia, Illinois, Indiana, Massachusetts, New York, Oklahoma, South Dakota, Utah e Virginia.

Il progetto è stato sponsorizzato dalla Pfizer.

Cosa sono gli inibitori delle Janus chinasi (JAK)

Le malattie autoimmuni, le allergie e persino le neoplasie sono spesso dovute a uno squilibrio persistente all’interno di complessi meccanismi immunitari.

Alla base di questi complessi processi, vi è l’azione di diverse citochine che svolgono un ruolo fondamentale nel controllo delle risposte immunitarie e dei processi infiammatori.

Numerosi studi hanno collegato diverse citochine ed i recettori o le molecole coinvolte nelle loro reazioni chimiche, alle malattie immuno-mediate e infiammatorie.

Pertanto, la modulazione della funzione delle citochine è stata al centro di ricerche e sviluppo di farmaci.

I farmaci che prendono di mira le citochine o i loro recettori sono quindi diventati una delle principali armi a disposizione dei medici che si occupano di malattie autoimmuni come l’alopecia areata.

I quattro JAK (JAK1, 2, 3 e TYK2) hanno dimostrato di essere componenti fondamentali degli effetti mediati dalle citochine.

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Per saperne di più
University of Melbourne
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Study To Evaluate The Efficacy And Safety Profile Of PF-06651600 And PF-06700841 In Subjects With Alopecia Areata
Link…

Marco Dal Negro
Antonio Turetta

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