Depressione

Durante il COVID-19 i sintomi di ansia e depressione nei bambini e negli adolescenti sono raddoppiati rispetto a prima della pandemia.

Secondo una meta-analisi di 29 studi che includevano 80.879 giovani a livello mondiale, le stime aggregate della prevalenza di depressione e ansia in bambini e adolescenti clinicamente elevati sono risultati rispettivamente del 25,2% e del 20,5% (pre-pandemia: 12,9% per la depressione e 11,6% per l’ansia).
Sono numeri molto importanti che impongono una presa di coscienza da parte degli adulti.

Bisogna tenere presente che questo studio è stato realizzato a livello mondiale con prevalenza di dati provenienti dall’Asia orientale ed i risultati scaturiti si riferiscono a quel campione, anche se con qualche distinguo.

Il contributo italiano, per quanto prezioso, purtroppo pesa sulla formazione dei risultati finali in modo marginale.

Ma le percentuali rimangono comunque allarmanti anche da noi e meritano qualche commento.

La sostituzione del contatto diretto fisico con amici/che e compagni/e con il contatto virtuale ha mostrato limiti e problemi del mondo virtuale che si è visto non poter pretendere di esssere più di un contributo minoritario nel complesso dei rapporti interpersonali.

Nel caso contrario i danni evidenziati da quanto successo con la pandemia dovrebbero essere sufficienti a scoraggiare ulteriori sostituzioni del reale con il virtuale.

Un ruolo predominante o esclusivo dei contatti virtuali può avere un senso, essere auspicabile o necessario esclusivamente quando i contatti di persona sono impossibili.

Gli esseri umani sono molto complessi, molto più di quanto di pensi e non sono riducibili a pochi elementi, non è possibile semplificare ad oltranza.

Lo sviluppo e la maturazione della psiche di bambini ed adolescenti ha bisogno di moltissimi imput che non si possono avere con la comunicazione via chat e comunicando con il mondo attraverso il buco della serratura, cioè attraverso una schermo da pochi pollici.

Lo sguardo, le pause, il tono della voce, il linguaggio non verbale, non ci sono nella chat.

Mancano il contatto fisico e tutte le reazioni reciproche ed i messaggi di ogni tipo che ne seguono. Un mondo di emozioni, suggestioni, informazioni che ci fanno crescere.

Ci sono solo parole, più o meno fredde, e quando ci sono le immagini sono artefatte, taroccate da filtri o cam deformanti.
Non sono la realtà, ma la vita è comunque reale, che lo si voglia o no.

Ecco, la realtà, per molti, vale poco o niente. Salvo poi cercarla spasmodicamente in tutti i modi, perfino nel porno. Ma questo poi diventa un altro discorso.

 

Vedi anche:
Covid-19 legato a disturbi psichiatrici e vice versa (26/11/2020)
Link…

Ansia e vita scolastica
Link…

Ansia, depressione e molti altri eccessi emotivi sono condizionati dalla tiroide (19/12/2019)
Link…

Scoperti meccanismi cerebrali di reazioni emotive (10/05/2013)
Link…

Cocaina e depressione
Link…

Depressione adolescenti: la diagnosi dagli esami del sangue? (11/02/2013)
Link…

Depressione e giorni di festa (17/12/2013)
Link…

Ansia o fobia sociale: identificata la terapia più efficace (26/02/2017)
Link…

Ansia: predisposizione c’è ed è legata ai geni (14/11/2013)
Link…

In caso di ansia: come trovare la quiete e vivere sereni
Link…

Depressione
Link…

Per saperne di più
JAMA Pediatrics
Global Prevalence of Depressive and Anxiety Symptoms in Children and Adolescents During COVID-19A Meta-analysis
Link…

University of Minnesota
Link…

Marco Dal Negro
Antonio Turetta

Recommend to friends
  • gplus
  • pinterest

About the Author

Nota bene: Nelle diverse lingue i contenuti possono cambiare anche nella sostanza