Il beneficio per gli over 70 che assumono alte dosi di integratori di vitamina D per avere ossa più robuste e ridurre il rischio di cadute, sembra veramente contenuto, almeno secondo una nuova ricerca condotta dalla Newcastle University.

Gli anziani sono spesso incoraggiati ad assumere integratori di vitamina D per mantenere in salute ossa, denti e muscoli.

Ma uno studio condotto dall’Università di Newcastle, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, ha riconfermato le precedenti ricerche: non c’è beneficio per le persone anziane che assumono vitamina D.

Esattamente 379 adulti di 70 anni o più, il 48% di donne, età media 75 anni, provenienti dal nord-est dell’Inghilterra, sono stati assegnati a caso a 1 di 3 gruppi relativi a 3 dosi di vitamina D3, somministrate una volta al mese per un anno.

Le dosi erano 300 µg, 600 µg o 1200 µg (equivalenti a una dose giornaliera di 10 µg, 20 µg o 40 µg).

Lo scopo dello studio era quello di misurare in queste persone anziane l’effetto della supplementazione di vitamina D sulla variazione della densità minerale ossea (BMD), un indicatore riconosciuto della forza ossea, e cambiamenti nei marcatori del metabolismo osseo.

Il risultato primario era il cambiamento della BMD (ΔBMD) all’anca.

Gli endpoint secondari comprendevano gli effetti della dose sulla BMD del collo, quello femorale, le cadute, gli ormoni calciotropici circolanti, i marcatori del ricambio osseo e gli eventi avversi.

I risultati hanno rivelato l’assenza di cambiamenti nella BMD, a 12 mesi, tra i partecipanti dei tre gruppi.

Tuttavia, lo studio ha dimostrato che, in una popolazione anziana, dosi equivalenti a 40 µg al giorno sono sicure e che vi è stato un effetto benefico sul metabolismo osseo fino alla dose massima.

Tuttavia, le concentrazioni di ormone paratiroideo sono diminuite in tutti e 3 i gruppi, con una diminuzione, rispetto al gruppo 12.000 UI, significativamente maggiore nel gruppo 48.000 UI.

Non ci sono state differenze negli eventi avversi tra i gruppi, con 3 casi di ipercalcemia, nessuna nefrolitiasi e 249 cadute osservate.

Il dottor Terry Aspray, docente clinico ad honorem presso l’Institute of Cellular Medicine dell’Università di Newcastle, sostenuto dal NIHR Newcastle Biomedical Research Centre, ha condotto lo studio sulla supplementazione di vitamina D nelle persone anziane (VDOP) spiega che mentre questi risultati non supportano la prova del beneficio degli integratori di vitamina D ad alte dosi, almeno sulla densità minerale ossea, mostrano tuttavia che dosi più elevate di vitamina D possono avere effetti benefici sul metabolismo osseo e che sono sicuri per le persone anziane.

Secondo dottor Terry Aspray le persone anziane dovrebbero concentrarsi sul mantenimento di una dieta sana ed equilibrata, un’adeguata esposizione al sole e fare esercizio fisico regolare per mantenere le ossa il più forte possibile.

Mentre alcuni possono aver bisogno di assumere integratori di vitamina D, l’assunzione di più di 10 µg al giorno non è di grande utilità.

Sono in corso ulteriori analisi, anche da parte di uno studente di dottorato della Newcastle University, sugli effetti dell’esposizione al sole sui livelli di vitamina D nelle persone anziane e sull’impatto degli integratori di vitamina D sulla forza muscolare.

Gli esperti stanno anche esaminando l’impatto dei geni e della funzione renale sui livelli di vitamina D e la loro funzione nel sangue.

Benjamin Ellis, Versus Arthritis Senior Clinical Policy Adviser, ha detto: “Gli anziani sono a maggior rischio di cadute e fratture, che sono debilitanti ed erodono la fiducia in se stessi privandole della propria indipendenza.

“Nel corso dell’anno di questo studio, dosi più elevate di vitamina D non hanno migliorato le misure di forza ossea né ridotto le cadute tra le persone anziane.

L’indicazione attuale è ancora che le persone a rischio di basso contenuto di vitamina D dovrebbero prendere in considerazione l’assunzione di un integratore giornaliero di vitamina D, come tutti dovrebbero fare in caso di scarsa esposizione al sole durante i mesi invernali.

Vedi anche:
Sia la carenza che l’eccesso di vitamina D, nelle donne dopo i 69 anni sono associati alla fragilità (12/12/2010)
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Vitamina D e problemi cardiaci (23/10/2014)
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Per saperne di più
The American Journal of Clinical Nutrition
Randomized controlled trial of vitamin D supplementation in older people to optimize bone health
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Newcastle University
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Marco Dal Negro
Antonio Turetta

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