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Il meccanismo fondamentale dell’attacco di panico

1. Pericolo

Bisogna sottolineare che il panico è dunque una emozione che indica, nel soggetto, a differenza della depressione, una progressione verso qualcosa che è per vissuto, sentito, sperimentato come rischioso o pericoloso.

Questa condizione di pericolo dipende dal fatto che la persona si pone in una condizione di rischio e di conflitto, cercando di aderire a certe richieste dell’ambiente, cioè a certe richieste implicite che l’ambiente esterno (famigliari, partner, ambiente lavorativo) rivolge.
Questa condizione di rischio è affrontata inizialmente senza grosse preoccupazioni. Cioè, in altre parole: la persona non valuta attentamente e in modo dovuto, la grossa preoccupazione che viene da una certa scelta o condizione in cui si mette.

La mancanza di una adeguata preoccupazione deriva dal fatto che sussiste, inizialmente, una ragione per sentirsi sicuri. Una condizione psicologica di questo tipo può essere costituita da una forte identificazione ad una figura di leader o di capo; una forte identificazione ad un ruolo; oppure ancora, una forte identificazione ad un sistema di aspettative.

Quando questa condizione psicologica che dava sicurezza viene meno, rimane l’esposizione ad un pericolo vissuto come terribile e catastrofico, dunque, rimane la condizione di panico.

E’ necessario rilevare la forte incidenza dell’ambiente nella manifestazione dell’attacco di panico; tuttavia non si tratta di ciò che l’ambiente pensa e esprime oggettivamente, ma quanto piuttosto, nelle aspettative che la persona suppone si abbia verso di lei.

2. Angoscia

Bisogna sempre rilevare che il panico è una emozione la cui essenza è costituita dall’angoscia. 
Si può fare una scala di questo tipo:

  1. Ansietà: è una forma di angoscia che permane a livello lieve; la bassa intensità è all’origine della sua fuggevolezza.

  2. Angoscia: è una condizione di paura in cui l’oggetto resta indeterminato.

  3. Panico: è quando l’angoscia cresce a dismisura, e l’intensità è talmente forte che l’Io si sente sul punto di crollare e teme qualcosa di prossimo alla morte;

  4. Smarrimento vitale: condizione mortale, di incapacità di reagire, melanconica e vuota.

3. L’angoscia è una emozione che si manifesta quando il soggetto incontra un pericolo, cioè quando è in una condizione rischiosa.

OSSERVAZIONE.
E’ chiaro che quando si tratta dell’attacco di panico, l’evento o la circostanza vissuta come pericolosa è ampiamente soggettiva, cioè non coincide con i parametri di valutazione condivisi.

4. Cosa accade in una condizione rischiosa? O perdere la vita (in senso concreto), oppure perdere qualcosa che è vissuto come vitale, come fondamentale, come ciò che da’ la vita.

Perdere la vita non è un condizione comune nella nostra società. Mentre invece, a causa della forte competizione sociale, è facile temere di perdere qualcosa che viviamo come essenziale, come vitale, come ciò che da’ vita non al nostro corpo, ma al nostro Sé.

Dunque la condizione di rischio può essere:

1) rischio di morire come corpo
2) rischio di morire come Sé

(Dott. Luigi Colombo)

 


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(del Dott. Turetta)
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