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Anoressia
e la bulimia
Malattie
dell'amore
Anoressia e bulimia sono malattie che hanno una specificità clinica autonoma, diciamo un loro nome proprio, a partire dalla seconda metà dell'Ottocento.
Autori di questa classificazione dell'anoressia sono due psichiatri: uno francese, Ernest Charles Lasègue, e uno inglese, sir William Gall. Ritennero entrambi che la malattia dovesse avere origini nervose. I loro studi si basavano su pochi casi isolati, di sesso femminile, che hanno costituito una casistica ristretta e poco conosciuta dal mondo scientifico e dalla società fino agli sessanta. L'esplosione dell'anoressia e della bulimia negli ultimi vent'anni è invece un fenomeno sociale sotto gli occhi di tutti. Sono diventate vere malattie sociali che oggi colpiscono un grande numero di donne, qualche raro uomo, in numero sempre maggiore.
La presenza di qualche caso maschile non deve però far dimenticare l'essenza della malattia, che è quella di essere specificamente femminile.
In questa sezione dedicata all'anoressia e alla bulimia, cercheremo di considerare e comprendere tre punti fondamentali che riguardano questa malattia.
1- La sua descrizione e le ragioni del suo manifestarsi.
2- Perché è una malattia del femminile.
3- Come si può affrontare e curare.
Il
cibo, il corpo, il peso,..e altro
In primo piano c'è il cibo. Tutto ruota intorno al cibo, che viene eliminato progressivamente, fino al limite estremo del digiuno totale, oppure divorato in grandi quantità, senza regole, fuori dai pasti, e poi vomitato.
La persona si lega effettivamente al cibo con un rapporto quotidiano che occupa la sua mente e altera il suo corpo.
Il cibo, il corpo e il peso sono le ossessioni quotidiane di tutte le persone che soffrono di anoressia e bulimia. Sono i tre elementi, il cibo, il corpo e il peso, più evidenti allo sguardo di chiunque. Ciò che di questa malattia appare, è chiaramente il rapporto profondamente alterato con il cibo, il corpo e il peso.
Sembra tutto così evidente in questa sofferenza dei nostri giorni. Chi ne soffre in prima persona, il mondo scientifico, le persone e i famigliari che vi convivono, tutti sono portati, dalla natura della malattia stessa, a considerare che in fondo si tratti di una profonda alterazione dell'equilibrio alimentare. Pensare l'anoressia e la bulimia come malattie dell'appetito, conduce inevitabilmente a cercare di curarle secondo questa prospettiva, in quanto malattie alimentari da curarsi con una terapia che riporti alla norma il rapporto con il cibo e con il corpo.
L'anoressia e la bulimia possono essere considerate a prima vista come malattie da dipendenza. Ma questa dipendenza nasconde un tentativo di evitare la dipendenza da qualcosa di più angoscioso.
Apparentemente l'impossibilità fondamentale è quella di separarsi dal pensiero del cibo e del corpo. Il cibo diventa o l'ossessione o il nemico da tenere a distanza e la decisione è radicale: non mangiare, dimagrire fino a raggiungere il proprio peso ideale. Decisione che difficilmente riesce a essere mantenuta a lungo; la gran parte di non riesce a soddisfare la regola ferrea che si è imposta, e cede alla fame disordinata che chiamiamo bulimia.
Dunque, anoressia e bulimia sono le due facce di una stessa medaglia.
La decisione iniziale, uguale per tutte queste persone è quella di ridurre la propria alimentazione; selezionare gli alimenti in base ad una propria dieta ideale.
Possiamo dire che l'anoressia, come ricerca della magrezza perfetta, è l'obiettivo universale di chi intraprende questa strada pericolosa.
Se pensiamo alla malattia secondo quello che si vede, curarla significa occuparsi, in vari modi, del rapporto malato che la persona instaura con il cibo. Serviranno allora dieta appropriate, farmaci, consigli psicologici su come comportarsi correttamente con il cibo e il corpo, esami medici accurati che accertino le cause e gli effetti sull'organismo.
Ma se, come pensiamo, queste forme di dipendenza dal cibo, nascondono un'altra verità, che non riguarda il cibo, ma dei rapporti affettivi fondamentali della persona che ne soffre, la cura più adeguata deve coinvolgere necessariamente quegli aspetti della personalità che sono la vera base del sintomo anoressico-bulimico, al di là del comportamento alimentare.
(Dott.Uberto Zuccardi Merli)
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