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Energia e biomassa

 

Il sole è la fonte energetica che alimenta la vita sulla terra, da vita alle piante che diventano cibo per gli animali, attraverso le differenze di temperatura da origine al vento, alla pioggia, alle onde.
L’uomo ha adattato il suo stile di vita alla disponibilità del sole.
Per ovviare alla discontinuità dell’irraggiamento solare nel passato si migrava alla ricerca di climi più caldi.L’invenzione più importante nella storia dell’umanità è stata la scoperta del fuoco, attraverso la combustione del legno.

Il fuoco fornisce la luce se è buio, riscalda se fa freddo, protegge dagli animali predatori, permette di cuocere i cibi.Nel corso dell’evoluzione l’uomo ha continuato a sviluppare le tecniche della combustione imparando a cuocere l’argilla e fondere i metalli, producendo utensili sempre più sofisticati.
Il legno rimaneva comunque la materia prima più utilizzata.Le deforestazioni più importanti sono avvenute nei secoli a cavallo del primo millennio e hanno prodotto un danno ecologico permanente su intere regioni della terra.

Fino al diciottesimo secolo le uniche forme di energia meccanica usate erano il vento e l’acqua (grazie ai mulini).
Con l’invenzione della macchina a vapore divenne possibile ottenerla bruciando legno.L’esigenza di sempre maggiori quantità di combustibile spinse l’uomo ad utilizzare le risorse non rinnovabili della terra (carbone, petrolio etc.) immagazzinate per milioni di anni nel sottosuolo e ritenute infinite.
Sull’utilizzo di queste fonti di energia si è costruita la Rivoluzione industriale.Il progressivo miglioramento delle tecniche di combustione ha permesso di ottenere grandi quantità di energia in modo costante.

Ciò ha reso possibile creare negli edifici un comfort artificiale senza dipendere dal ciclo discontinuo del sole.
In questo modo l’uomo e l’architettura hanno cominciato ad allontanarsi dalla natura senza accorgersene.La combustione delle risorse energetiche non rinnovabili ha introdotto inoltre un nuovo problema: l’inquinamento.La combustione del legno o delle biomasse, al contrario, causa un inquinamento ambientale ridotto (essenzialmente CO2 ) che può essere neutralizzato attraverso nuove piantumazioni.
Il legno venne sostituito anche come materiale da costruzione, soppiantato da calcestruzzo, acciaio, alluminio, plastica, etc. materiali apparentemente più efficienti ed inesauribili.

Si ipotizzò che il non utilizzo del legno, avrebbe contribuito a proteggere l’ambiente naturale, mentre invece si cominciò a danneggiarlo più gravemente.
La produzione e lavorazione dei nuovi materiali da costruzione richiedono un consumo di energia molto più elevato detta energia di produzione.Le fonti energetiche non rinnovabili poi, richiedono maggior energia nel processo di produzione, trasporto, distribuzione.
La somma di queste perdite nella trasformazione viene chiamata energia grigia.
Il legno nel corso della sua vita accumula energia e CO2, richiede poca energia di produzione come materiale da costruzione e costa poca energia grigia se utilizzato come combustibile.

Un m3 di legno assorbe 1.000 Kg di Biossido di carbonio (CO2) durante la sua crescita; dopo circa 50 anni un albero costituisce una buona riserva di Carbonio ma una volta che questa è ultimata inizia ad assorbire sempre meno CO2 e a produrre meno Ossigeno ( O2 ).
Inoltre diventa più vulnerabile ad insetti, funghi e soggetto a facile rottura, la sua funzione di collettore biologico si fa sempre più ristretta, quindi un albero non più efficiente biologicamente deve essere abbattuto.
Dal punto di vista energetico un m3 di legno può essere convertito in 2500 kWh, mentre se utilizzato come materiale da costruzione circa il 75% può essere tagliato in legni squadrati, il restante 25% di scarto può essere utilizzato come combustibile ottenendo 625 kWh.
Per abbattere, trasportare, segare, piallare, etc., 1 m3 di legno occorrono circa 660 kWh di energia, dei quali 200 kWh per il processo meccanico, il resto è usato termicamente per l’essicazione, ciò significa che utilizzando l’energia contenuta negli scarti per alimentare il processo di produzione e lavorazione, il bilancio energetico è quasi in pari.

Se poi si considera che la maggior parte del processo di essicazione può essere effettuato impiegando tecnologie solari, il bilancio diventa attivo.

Una volta utilizzato come materiale da costruzione ha una vita che varia da pochi anni a molti secoli durante i quali non perde il proprio contenuto energetico; potendo essere rimosso e sostituito si deve considerare una riserva nascosta di liquidità energetica.Ciò significa che è il materiale ideale per risparmiare energia e ridurre l’inquinamento.

 


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