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E' il momento di mangiare pesce veramente fresco (11/10/2016)

E' finito il fermo pesca stagionale ed è il momento di mangiare triglie, gallinelle e tutto il pesce veramente fresco offerto dai nostri mari di casa. In questo modo si mangia meglio, più sano e si sostengono i pescatori nostrani in modo che possano continuare a darci pesce veramente fresco permettendoci di non essere obbligati a mangiare improbabili filetti di pangasio del Mekong, fiume inquinatissimo, venduto come cernia, o filetto di brosme spacciato per baccalà, halibut o lenguata senegalese commercializzati come sogliola.

Mangiare più o meno pesce? Cosa è meglio? E' una domanda che molte persone si fanno, a ragione, vista la confusione generata dai messaggi contrastanti che arrivano dopo ogni ricerca scientifica pubblicata.
La risposta è semplice: mangiare pesce mediamente fa bene 1 o 2 volte alla settimana, se il pesce è veramente fresco, pescato e non allevato, in un mare non remoto, pesce di stagione, sapendolo riconoscere. Per mangiare pesce buono bisogna imparare a conoscerlo, come per ogni altro alimento.

Mangiare pesce solo 1 o 2 volte alla settimana perché nel pesce sono contenute sostanze necessarie all'organismo, ma anche molte altre tossiche che è meglio evitare o almeno limitare.

Pesce veramente fresco perché spesso viene spacciato per fresco quello decongelato, risurgelato, pieno di conservanti chimici,che spesso viene da lontano, molto lontano.

Pesce pescato e non allevato perché, nonostante ci siano allevatori seri ed onesti che andrebbero in realtà sostenuti, nella vita pratica di tutti i giorni chi compra il pesce non è messo in grado di riconoscere gli allevatori che rispettano veramente il ciclo naturale di sviluppo dei pesci, senza dare loro mangimi che contengono sostanze che sarebbe meglio non contenessero, che non spingono la crescita, non li tengono in condizioni tali da indebolire il loro sistema immunitario rendendo necessario l'uso preventivo o comunque frequente di antibiotici e di altri farmaci.
I pesci allevati hanno spesso importanti problemi legati alla presenza di parassiti e di infezioni e l'utilizzo di antibiotici aiuta gli animali a prendere peso.

Il pesce buono è sodo, rigido, consistente, non molliccio, e senza nerbo e spesso è più facile trovarlo tra le specie povere, o nei momenti in cui sono abbondanti, piuttosto che in quelle più ricche e spesso anche imitate.

Per effettuare acquisti di qualità al giusto prezzo il consiglio di Coldiretti Impresapesca è di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa).

Le provenienze da preferire sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta). Ma si può anche rivolgersi alle esperienze di filiera corta per la vendita diretta del pescato che Coldiretti Impresapesca ha avviato presso la rete di Campagna Amica.

Per saperne di più
Crolla ai minimi il prezzo del pesce, fino a 0,1 euro al kg
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IMPRESAPESCA COLDIRETTI
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Marco Dal Negro