E' finito il fermo pesca stagionale ed è il momento
di mangiare triglie, gallinelle e tutto il pesce
veramente fresco offerto dai nostri mari di casa. In
questo modo si mangia meglio, più sano e si
sostengono i pescatori nostrani in modo che possano
continuare a darci pesce veramente fresco
permettendoci di non essere obbligati a mangiare
improbabili filetti di pangasio del Mekong, fiume
inquinatissimo, venduto come cernia, o filetto di
brosme spacciato per baccalà, halibut o lenguata
senegalese commercializzati come sogliola.

Mangiare più o meno pesce? Cosa è meglio? E' una
domanda che molte persone si fanno, a ragione, vista
la confusione generata dai messaggi contrastanti che
arrivano dopo ogni ricerca scientifica pubblicata.
La risposta è semplice: mangiare pesce mediamente fa
bene 1 o 2 volte alla settimana, se il pesce è
veramente fresco, pescato e non allevato, in un mare
non remoto, pesce di stagione, sapendolo
riconoscere. Per mangiare pesce buono bisogna
imparare a conoscerlo, come per ogni altro alimento.
Mangiare pesce solo 1 o 2 volte alla settimana
perché nel pesce sono contenute sostanze necessarie
all'organismo, ma anche molte altre tossiche che è
meglio evitare o almeno limitare.
Pesce veramente fresco perché spesso viene spacciato
per fresco quello decongelato, risurgelato, pieno di
conservanti chimici,che spesso viene da lontano,
molto lontano.
Pesce pescato e non allevato perché, nonostante ci
siano allevatori seri ed onesti che andrebbero in
realtà sostenuti, nella vita pratica di tutti i
giorni chi compra il pesce non è messo in grado di
riconoscere gli allevatori che rispettano veramente
il ciclo naturale di sviluppo dei pesci, senza dare
loro mangimi che contengono sostanze che sarebbe
meglio non contenessero, che non spingono la
crescita, non li tengono in condizioni tali da
indebolire il loro sistema immunitario rendendo
necessario l'uso preventivo o comunque frequente di
antibiotici e di altri farmaci.
I pesci allevati hanno spesso importanti problemi
legati alla presenza di parassiti e di infezioni e
l'utilizzo di antibiotici aiuta gli animali a
prendere peso.
Il pesce buono è sodo, rigido, consistente, non
molliccio, e senza nerbo e spesso è più facile
trovarlo tra le specie povere, o nei momenti in cui
sono abbondanti, piuttosto che in quelle più ricche
e spesso anche imitate.
Per effettuare acquisti di qualità al giusto prezzo
il consiglio di Coldiretti Impresapesca è di
verificare sul bancone l’etichetta, che per legge
deve prevedere l’area di pesca (Gsa).
Le provenienze da preferire sono quelle dalle Gsa 9
(Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro
meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste
meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico
settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio
occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del
Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta). Ma si può anche
rivolgersi alle esperienze di filiera corta per la
vendita diretta del pescato che Coldiretti
Impresapesca ha avviato presso la rete di Campagna
Amica.
Per saperne di più
Crolla ai minimi il prezzo del pesce, fino a 0,1
euro al kg
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IMPRESAPESCA COLDIRETTI
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Marco Dal Negro
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