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Metalli pesanti, pesticidi e tossine fuori norma: classifica dei cibi più pericolosi e black list dei cibi piu’ contaminati del Dossier Coldiretti (03/11/2016)

Dalle nocciole turche alle arachidi dalla Cina inquinate da aflatossine cancerogene fino alle spezie dall’India, come il peperoncino contaminato da pesticidi oltre i limiti o con problemi da infezioni microbiologiche, il pesce vietnamita, con pericolosi livelli di metalli pesanti, ma anche broccoli dalla Cina, prezzemolo dal Vietnam e basilico dall'India, sono presenti nel Dossier Coldiretti dei prodotti alimentari più a rischio per la salute..

E’ il dossier Coldiretti 'La classifica dei cibi più pericolosi' presentato al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio ed elaborato sulla base del Rapporto del Ministero della Salute sui sistema di allerta europeo, che registra gli allarmi per rischi alimentari verificati a causa di residui chimici, micotossine, metalli pesanti, contaminanti microbiologici, diossine o additivi e coloranti nel 2015.

Se le nocciole e l’altra frutta secca dalla Turchia contaminate da aflatossine cancerogene sono quelle che hanno fatto scattare il maggior numero di allerta comunitari, a seguire da vicino ci sono le arachidi dalla Cina per lo stesso tipo di pericolo mentre il peperoncino e le altre spezie dall’India, per la presenza di contaminazioni microbiologiche e di residui chimici in eccesso, sono al terzo posto.

Una classifica che – sottolinea la Coldiretti - dovrebbe far riflettere i quasi 35 milioni di italiani, di cui 9,7 milioni regolarmente, che abbinano ingredienti italiani con prodotti provenienti da altri paesi, come ad esempio la curcuma originaria dell’India o le bacche di goji, i fagioli azuchi e lo zenzero che sono in gran parte di provenienza cinese.

Per numero di allarmi fatti scattare nel 2015 al quarto posto della classifica si trova il pesce proveniente dalla Spagna – spiega la Coldiretti - che ha fatto registrare soprattutto contenuti fuori norma di metalli pesanti per tonno e pesce spada, mentre preoccupante è la situazione della frutta e verdura proveniente dalla Turchia con fichi secchi fuori norma per la presenza di aflatossine e i peperoni per i pesticidi.

Al sesto posto la frutta secca proveniente dall’India con l’allarme salmonella scattato nei semi di sesamo, mentre irregolarità per le aflatossine sono state trovate nei pistacchi dall’Iran.

Nella frutta e verdura proveniente dall’Egitto – continua la Coldiretti -, che gode di un regime agevolato per l’esportazione in Italia, è stata segnalata la presenza irregolare di pesticidi in prodotti come le olive e le fragole, ma hanno creato problemi anche i pistacchi provenienti dagli Usa per le aflatossine e il pesce dal Vietnam con un eccessivo contenuto di metalli pesanti.

Fuori dalla classifica – aggiunge la Coldiretti - vanno però anche segnalati i casi delle erbe e delle spezie come paprika e peperoncino cinesi con pesticidi, i formaggi francesi con contaminazioni microbiologiche, i prodotti alimentari con vendita non autorizzati da parte degli Stati Uniti e il pollame con contaminazioni microbiologiche proveniente dalla Polonia mentre, irregolarità sui contenuti di pesticidi hanno generato allarmi per la frutta e verdura dalla Cina, come broccoli e funghi.

L’agricoltura italiana - continua la Coldiretti - è la più green d’Europa con 285 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp), il divieto all’utilizzo degli Ogm e il maggior numero di aziende biologiche, ma è anche al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,4%), quota inferiore di quasi 4 volte rispetto alla media europea (1,4%) e di oltre 14 volte quella dei prodotti extracomunitari (5,7%).
 “Non c’è più tempo da perdere e occorre rendere finalmente pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per far conoscere anche ai consumatori i nomi delle aziende che usano ingredienti stranieri”, ha sottolineato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “bisogna liberare le imprese italiane dalla concorrenza sleale delle produzioni straniere realizzate in condizioni di dumping sociale, ambientale con rischi concreti per la sicurezza alimentare dei cittadini”.

Classifica dei cibi più pericolosi

1) Frutta secca proveniente dalla Turchia (nocciole): aflatossine oltre i limiti

2) Frutta secca proveniente dalla Cina (arachidi): aflatossine oltre i limiti

3) Erbe officinali e spezie dall’India (peperoncino): microbiologici/pesticidi oltre i limiti

4) Pesce proveniente dalla Spagna (tonno/pesce spada): metalli pesanti in eccesso

5) Frutta e verdura dalla Turchia (fichi secchi/peperoni): aflatossine e pesticidi oltre i limiti

6) Frutta secca proveniente dall’India (semi di sesamo): contaminazione salmonella

7) Frutta secca proveniente dall’Iran (pistacchi): aflatossine oltre i limiti

8) Frutta e verdura da Egitto (olive e fragole): pesticidi oltre i limiti

9) Frutta secca proveniente dagli Stati Uniti (pistacchi): aflatossine oltre i limiti

10) Pesce proveniente dal Vietnam (pangasio): metalli pesanti in eccesso:

11) Erbe e spezie dalla Cina (paprika/peperoncino): microbiologici/pesticidi oltre i limiti

12) Latte proveniente dalla Francia (formaggi): contaminazioni microbiologiche

13) Novel food proveniente dagli Stati Uniti: sostanze non autorizzate

14) Pollame proveniente dalla Polonia: contaminazioni microbiologiche

15) Frutta e verdura proveniente dalla Cina (broccoli/funghi): pesticidi oltre i limiti.

(Fonte. Elaborazioni Coldiretti su dati Ministero della Salute).

E ancora: se nella maggioranza dei broccoli cinesi è stata trovata la presenza in eccesso di Acetamiprid, Chlorfenapyr, Carbendazim, Flusilazole e Pyridaben, nel prezzemolo vietnamita - sottolinea la Coldiretti - i problemi derivano da Chlorpyrifos, Profenofos, Hexaconazole, Phentoate, Flubendiamide mentre il basilico indiano contiene Carbendazim che è vietato in Italia perché ritenuto cancerogeno.

Nella classifica dei prodotti piu’ contaminati elaborata alla Coldiretti ci sono pero’ anche le melagrane dall’Egitto che superano i limiti in un caso su tre (33%), ma fuori norma dal Paese africano sono anche l’11% delle fragole e il 5% delle arance che arrivano peraltro in Italia grazie alle agevolazioni all’importazione concesse dall’Unione Europea.

Con una presenza di residui chimici irregolari del 21% i pericoli - continua la Coldiretti - vengono anche dal peperoncino della Thailandia e dai piselli del Kenia contaminati in un caso su dieci (10%).

I problemi - sottolinea la Coldiretti - riguardano anche la frutta dal Sud America come i meloni e i cocomeri importati dalla Repubblica Dominicana che sono fuori norma nel 14% dei casi per l’impiego di Spinosad e Cypermethrin.

E’ risultato irregolare - sottolinea la Coldiretti - il 15% della menta del Marocco, un altro Paese a cui sono state concesse agevolazioni dall’Unione Europea per l’esportazione di arance, clementine, fragole, cetrioli, zucchine, aglio, olio di oliva e pomodori da mensa che hanno messo in ginocchio le produzioni nazionali. L’accordo con il Marocco - precisa la Coldiretti - è fortemente contestato dai produttori agricoli proprio perché nel Paese africano è permesso l’uso di pesticidi pericolosi per la salute che sono vietati in Europa.

In sintesi ecco le percentuali di campioni trovati fuori norma:

Broccoli, Cina: 92%

Prezzemolo, Vietnam: 78%

Basilico, India: 60%

Melagrane, Egitto: 33%

Peperoncino, Thailandia: 18%

Menta, Marocco: 15%

Meloni/Cocomeri, Rep. Dominicana: 14%

Fragole, Egitto: 11%

Piselli, Kenia: 10%

Arance, Egitto: 5%.

(Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Rapporto EFSA 2015).

Per saperne di più
Coldiretti
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