Quando leggiamo degli effetti che i cibi hanno sul
nostro organismo siamo avvolti dalla presenza
pervasiva dei luoghi comuni, affermazioni assolute,
supportate dalle solite importanti ricerche
scientifiche. Se solo qualcuno in più si prendesse
ogni tanto la briga di leggerle queste importanti
ricerche scientifiche, potremmo avere il privilegio
di un'informazione un po' più corretta.
Molto spesso ci renderemmo conto di quanto poche
certezze in realtà ci siano in questo campo e di
quanti dubbi i ricercatori abbiano, ed è giusto
così, perché gli elementi che influiscono sul nostro
corpo sono moltissimi, dall'interno e dall'esterno,
e le interazioni, perciò, sono infinite. Tutto il
contrario delle affermazioni, assolute o quasi, che
leggiamo da ogni parte..
Ciò premesso torniamo alla carne che si mangia, ed
alla confusione che la circonda. La carne fa bene o
fa male? E poi quale carne fa che cosa? E come
influisce il modo di prepararla, e di mangiarla? Ma
fa venire il tumore o no? E i grassi?
Premesso che nessuno su questo argomento ha la
verità in tasca, proviamo a vedere qualche certezza
da cui partire per farci delle idee, se possibile
sensate.
La carne contiene nutrienti preziosi per nostro
corpo, quindi, in linea generale, mangiarne un po'
fa bene. Alcune persone la rifiutano per motivi
personali di varia natura ma qui siamo nel campo
delle libere scelte personali.
Ho detto in linea generale fa bene, con riferimento
a carne allevata secondo natura, non in modo
intensivo, sempre nelle stalle, in poco spazio, con
mangimi industriali additivati di ormoni o di
sostanze che ne mimano gli effetti, di antibiotici
preventivi e di altre sostanze che ne modificano le
caratteristiche naturali e le gonfiano. La carne di
bestie che stanno normalmente al pascolo per lunghi
periodi a mangiano correttamente, normalmente, salvo
eccezioni, in quantità limitata fa bene.
Ma quant'è la quantità limitata?
Come già detto (Proteine animali: quante e quando
mangiarle - Carne rossa: facciamo il punto), a
titolo indicativo, 300/400 grammi alla settimana
possono rappresentare una quantità sana, da adattare
alle esigenze di ciascuno, sempre riferito a carne
allevata in modo sano.
E per la carne allevata in modo industriale, con gli
additivi, gli antibiotici, gli ormoni e tutto il
resto?
In realtà non lo sa nessuno, perché non sono stati
realizzati studi abbastanza ampi, che abbiano
considerato le interazioni tra tutte le sostanze,
che a questo punto sono diventate molte, e gli
effetti sul corpo umano, sul sistema endocrino, su
quello immunitario, quello nervoso, e così via,
restano molto poco conosciuti.
Molto spesso poi le ricerche degli scienziati
considerano insieme, come fossero la stessa cosa, la
carne rossa di manzo fresca e quella lavorata
industrialmente, come il salame, la mortadella, la
carne in scatola, quella contenuta nei piatti
pronti, piene di conservanti, additivi, esaltatori
del sapore come il glutammato, antiossidanti di ogni
tipo. Ma non sono né la stessa cosa né elementi
equivalenti. Considerarli insieme rende i risultati
inattendibili e quindi inutili.
Il problema di categorie che comprendono elementi
molto diversi è quasi una costante in molti studi: i
ricercatori più seri, da qualche parte dichiarano di
essere coscienti di questo problema e mettono le
mani avanti, ma quando si tratta di alimentazione
non sono molti.
Discorso analogo vale per le carni degli altri
animali, come i polli, tacchini, conigli, pecore,
capre e tutti gli altri.
E poi, è meglio un pollo industriale o un pezzo di
manzo naturale? La risposta è molto difficile per la
complessità degli elementi da valutare e dovrebbe
essere personalizzata, non certo uguale per tutti.
Come influisce, poi, il metodo di cottura?
Dipende dal tipo di carne, di bestia, di pezzatura e
da molti altri elementi.
La grigliatura genera sostanze nocive, ma alcuni
sostengono che ciò avviene solo per certe carni e
non per altre, così come non per il pesce. Altri
sostengono che non ci sono divisioni, che vale per
tutti i cibi. Probabilmente ancora una volta dipende
dalla frequenza con cui si griglia e dalla quantità
che se ne mangia e vale ancora il buon senso.
E poi, quanto influisce sui processi dannosi e che
cambiamenti comporta nelle conseguenze sul nostro
organismo il masticare e salivare bene tutti questi
cibi o il non farlo?
Ed infine, da quante interazioni dipende l'eventuale
azione cancerogena?
Quando si legge che dovremmo sostituire delle
porzioni di carne con altre di frutta o verdura, non
stiamo di nuovo mettendo insieme frutta e verdura
che hanno impatti ben diversi sul corpo, come
diversi sono gli effetti del mangiare un'insalata o
una banana?
Ma Carne e tumori sarà l'argomento della seconda
parte di questo articolo, online domani. (Carni
rosse e rischio di cancro al seno).
E perché quando si dice che è meglio mangiare
vegetali integrali non si sottolinea che devono
essere assolutamente biologici, certi, perché
diversamente sulla parte grezza si saranno
accumulati tutti i chimici, i pesticidi ed i
conservanti che sono molto ma molto più dannosi e
cancerogeni?
Ecco, è proprio vero, siamo in un campo dove non ci
sono certezze, il buon senso può aiutare, una
visione equilibrata di insieme dell'essere umano,
del suo corpo e di quello che gli mettiamo dentro
anche.
I saccenti che sono pieni di certezze e che sanno
tutto, poi, mi ricordano mio nonno che quando ne
parlava era solito citare un vecchio modo di dire
francese: "Il sait tout", che voleva dire: crede di
sapere tutto, è solo un imbecille!
Per saperne di più
A tavola contro cancro,bocciate grigliate promosse
spezie
Link...
Per saperne di più sulla curcuma
Link...
Red Meat Consumption and Mortality
Link...
The Ratio of Macronutrients, Not Caloric Intake,
Dictates Cardiometabolic Health, Aging, and
Longevity in Ad Libitum-Fed Mice
Link...
The University of Southern California USC.
Link...
continua parte seconda....
Marco Dal Negro
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