Secondo una nuova ricerca della University of East Anglia e della Harvard University, mangiare mirtilli può proteggere contro l'alta pressione sanguigna. La ricerca sarà pubblicata sul numero di febbraio 2011 della rivista American Journal of Clinical Nutrition.
Dalla ricerca emerge che alcuni composti
bioattivi contenuti nei mirtilli, le antocianine, offrono una protezione nei confronti dell'ipertensione.
Chi mangia almeno una volta alla settimana mirtilli, riduce il rischio di ipertensione del 10% rispetto a chi non lo fa.
Le antocianine fanno parte dei composti bioattivi chiamati flavonoidi, e si trovano in buone quantità in ribes, lamponi, melanzane, succo d'arancia sanguinella e mirtilli.
Altri flavonoidi presenti nel tè, nel succo di frutta, vino rosso e cioccolato amaro sono già noti per ridurre il rischio cardiovascolare.
Questa è la prima grande ricerca che studia gli effetti dei differenti flavonoidi sull'ipertensione.
Un gruppo di scienziati della UEA, University of East Anglia, Norwich, Norfolk,
UK, e di Harvard, ha studiato 134.000 donne e 47.000 uomini per un periodo di 14 anni.
Nessuno era iperteso all'inizio dello studio.
A tutti è stato chiesto di completare dei questionari ogni due anni ed i dati sono stati valutati ogni quattro anni.
I nuovi casi di ipertensione nei 14 anni, sono stati, poi, messi in relazione con il consumo dei differenti flavonoidi.
Durante lo studio 30.000 partecipanti hanno sviluppato ipertensione.
I dati hanno identificato come principale fonte di flavonoidi il tè, con le mele, il succo di arancia, i mirtilli, il vino rosso ed anche le fragole.
Quando i ricercatori sono andati ad analizzare i sottogruppi hanno trovato che le persone che consumavano le maggiori quantità di antocianine, che si trovano essenzialmente nei mirtilli e nelle fragole, riferendosi a questo campione di individui nord-americani, avevano un numero di diagnosi di ipertensione inferiore dell'8% rispetto a quelli che ne consumavano meno.
L'effetto era ancora maggiore nei partecipanti sotto i 60 anni.
L'assunzione di antocianine dai mirtilli, invece che dalle fragole, portava l percentuale al 10%.
Lo studio è stato coordinato dal Prof Aedin Cassidy del Department of Nutrition alla UEA’s Medical School.
Lo studio
‘Habitual intake of flavonoid subclasses and incident hypertension in adults’ by A Cassidy (UEA), E O’Reilly (Harvard), Colin Kay (UEA), L Sampson (Harvard), M Franz (Harvard), J Forman (Harvard), G Curhan (Harvard), and E Rimm (Harvard) will be published in the February 2011 edition of the American Journal of Clinical Nutrition.
Per saperne di più
UEA, University of East Anglia
(MDN)
|