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Monogami per difendersi dalle malattie? (28/04/2016)

La monogamia ha molte radici e nella storia dell'umanità la sua importanza è stata decisamente alterna, spaziando da valore assoluto ad inutile ingombrante retaggio di tempi superati.

Ancora oggi il valore della monogamia varia da società a società ed anche all'interno della stessa società cambia a seconda dell'ambiente, della zona geografica, del livello sociale, di quello culturale, dell'età, del sesso delle persone e del percorso evolutivo individuale.

Tra i diversi argomenti portati nel tempo a supporto della necessità di essere monogami si va dalla necessità di garantire sostegno alla prole, all'idea che la monogamia sia un frutto dell'evoluzione nei secoli per prevenire l'infanticidio da parte di altri maschi.

L'ultima ipotesi sostiene che la monogamia avrebbe rappresentato il sistema più efficiente per controllare la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili nel momento in cui costituivano un pericolo per la capacità riproduttiva.

La maggior parte delle società, nella storia, ha ammesso e continua ad ammettere la possibilità di avere rapporti sessuali con persone diverse, ma se risaliamo nei tempi, fino al momento in cui da società costituite da piccoli gruppi di cacciatori raccoglitori si è passati a comunità stanziali di agricoltori, molto più numerose proprio perché stabili sul territorio, vediamo che la diffusione delle malattie ed il loro impatto complessivo, molto contenuti nei piccoli gruppi, assumevano dimensioni potenzialmente letali nelle comunità con dimensioni maggiori.

A questo risultato sono giunti Chris T. Bauch e Richard McElreath con il loro studio nel quale hanno utilizzato modelli matematici di comportamento per ricostruire i comportamenti e le regole sociali di popoli del passato molto remoto.

A conferma di questa tesi vi è anche uno studio (Link...) di Andrew Francis, economista alla Emory University, nel quale si sostiene che è la penicillina, non la pillola che ha permesso la rivoluzione sessuale americana degli anni '60. L'idea è interessante anche se probabilmente sia la penicillina che gli anticoncezionali come la pillola hanno contribuito a cambiare il modo di vivere la sessualità degli americani negli anni '60, e di conseguenza degli italiani degli anni fine '60 e '70, portando a trattenersi meno ed a lasciarsi andare a vivere il sesso in modo più libero e trasgressivo. Negli U.S. scoppiava la moda del libero amore nei più giovani e dello scambismo negli adulti ed era un po' come si fosse stato tolto il tappo che frenava i comportamenti tipici della società degli anni '50.

Con ogni probabilità il valore dato alla monogamia continuerà a ballare nel tempo, persino nel corso di una stessa vita di una stessa persona, perchè ci sono momenti nei quali la monogamia è importante ed altri in cui non lo è affatto ed è più importante il contributo portato dal cambiamento, per quanto fugace.

Vedi anche
La penicillina non la pillola avrebbe portato la rivoluzione sessuale (15/02/2013)
Link...

Per saperne di più
Nature Communications
Chris T. Bauch & Richard McElreath
Disease dynamics and costly punishment can foster socially imposed monogamy
Link...

Marco Dal Negro