Nota bene: Nelle diverse lingue i contenuti possono cambiare anche nella sostanza - (Italiano - English) |
|
|
|
Perché i nati negli anni 80 e 90, i millennials, amano il sesso molto meno dei loro genitori? (06/08/2016) |
|
Uno studio della San Diego State University, ha analizzato i dati di un'indagine sui componenti dell'attuale generazione dei millennials e dei loro predecessori della Generazione X. Ne è emerso che a 18 anni i giovani di oggi che hanno avuto rapporti sessuali sono meno di quelli della generazione che li ha preceduti.
Chi sono:
Secondo la professoressa Twenge, che ha già scritto un libro sull'argomento, il 15% dei 20-24enni, nati negli anni 90, ha dichiarato di non avere avuto partner sessuali fino all'età di 18 anni contro il 6% della Generazione X. Questa inattività sessuale stride con quanto sembrava emergere sulla 'hookup culture' che dava come dominante l'abitudine di consumare il sesso occasionale mordi e fuggi tra i millennials. Invece molti non hanno mai avuto rapporti sessuali, figuriamoci poi il sesso occasionale con più partner. I dati relativi al General Social Survey, U.S. Adults mostrano che i ragazzi del 2000-2012 (rispetto a quelli degli anni 70 ed 80) hanno più partner sessuali, tendono ad avere più rapporti occasionali o casuali ed accettano maggiormente i rapporti sessuali fuori dal matrimonio (rapporti pre-matrimoniali, rapporti tra adolescenti, attività sessuali con persone dello stesso sesso, ma NON sesso extramatrimoniale). La percentuale di chi pensava che i rapporti sessuali prematrimoniali non fossero una cosa sbagliata era nei primi anni 70 del 29%, negli anni 80 e 90 del 42%, negli anni 2000 del 49% e tra il 2010 ed il 2012 del 58%.
L'analisi degli effetti compositi (hierarchical linear modeling) che separa i periodi di tempo, i gruppi per generazioni/nascita ed età ha mostrato che l'andamento verso una maggiore permissività è legato principalmente alle generazioni. L'accettazione del sesso fuori dal matrimonio è cresciuta costantemente tra la generazione G.I. (nati 1901–1924) ed i Boomers (nati 1946–1964), è sceso leggermente nella prima parte della Generazione X (nati 1965–1981) per crescere nuovamente fino ai millennials (nati 1982–1999). Ma il numero di partner sessuali è cresciuto costantemente tra la generazione G.I. (nati 1901–1924) e la Generazione X degli anni 60 per scendere nuovamente tra i millennials tornando ai valori dei Boomers (nati 1946–1964). La Twenge spiega che l'Online dating, in teoria avrebbe dovuto aiutare i millennials a trovare partner sessuali, ma la tecnologia può produrre anche risultati opposti, specialmente se i giovani passano così tanto tempo online da interagire poco di persona e quindi alla fine hanno pochi rapporti sessuali.
Un'altra componente che
sembra avere avuto molto peso in questa scarsità di
attività sessuale è il bisogno di sicurezza, di
protezione: contro gli abusi sessuali, contro le
infezioni e le malattie sessualmente trasmesse,
contro i pericoli per la propria integrità e la
propria persona. Non dimentichiamo, poi, che l'utilizzo pesante dei social media nella spasmodica ricerca di accettazione di conferme di essere nella norma, nel gruppo, ne ha moltiplicato la dipendenza e, di conseguenza le insicurezze. Anche gli adolescenti odierni sembrano essere sessualmente meno attivi: secondo la Centers for Disease Control’s Youth Risk Behavior Survey, la percentuale di studenti delle scuole superiori che hanno avuto rapporti sessuali è scesa dal 54% del 1991 al 41% del 2015.
Certo aspettare di
essere maturi per i rapporti sessuali può essere una
buona idea, ma da quanto emerge sembra più un'attesa
patologica, sembra di vedere un meccanismo fin
troppo noto per il quale, per paura, si razionalizza
e si anestetizza una parte emotiva, spontanea, per
evitare di soffrire, per evitare i pericoli.
Un'aurea mediocritas, un angolino senza gloria e
senza infamia, non sarà bellissimo, non sarà
entusiasmante, ma si rischia meno. Un'ultima, ma non meno importante concausa del calo di eros è sicuramente rappresentata dalla continua opera da parte dei cosiddetti disruttori endocrini, quelle sostanze chimiche che quotidianamente raggiungono il nostro organismo con quello che mangiamo e beviamo e attraverso gli oggetti ed i prodotti di uso quotidiano. Molte ricerche scientifiche hanno ampiamente dimostrato le interferenze e i danni creati da queste sostanze sullo sviluppo sessuale delle persone, a partire da quando ovocita e spermatozoi si formano nei genitori, per continuare durante la gravidanza e dopo il parto. Su questo sito potete trovare diversi articoli sull'argomento. Ma qui il discorso diventa lungo.
Per saperne di più
San Diego State
University Marco Dal Negro |