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Sessualità

a cura di Marco Dal Negro

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Infedeltà, insicurezze e paure in uno studio (13/11/2013)

Quando la performance amorosa è vissuta come un problema ed il rischio non fa perdere l'eccitazione è più facile che ci sia infedeltà.
Uomini e donne lo hanno ammesso in uno studio realizzato da ricercatori dell'Indiana University's Center for Sexual Health Promotion, The Kinsey Institute for Research in Sex, Gender and Reproduction, e della University of Guelph.

Il famoso bacio di Doisneau


E' la prima volta che si studia l'influenza dei tratti della personalità sessuale sulla fedeltà. I risultati, pubblicati online su Archives of Sexual Behavior, mostrano che le caratteristiche della personalità influiscono di più dei tipici elemento normalmente considerati, come il genere e lo stato civile.

Coerentemento con i precedenti studi è emerso che non c'è molta differenza tra i tassi di infedeltà dichiarati dagli uomini e dalle donne, rispettivamente il 23% ed il 19%, ma c'è differenza sulle cause dell'infedeltà.

Per prevedere l'infedeltà la propensione all'eccitazione sessuale, o la facilità con la quale si viene eccitati da stimoli o da situazioni risulta avere un ruolo maggiore negli uomini rispetto alle donne, per le quali, invece, sono più importanti uno scadente rapporto di coppia ed una bassa compatibilità in termini di attitudini sessuali con il partner.

Secondo Kristen Mark, principale autrice e ricercatrice al Center for Sexual Health Promotion, alla School of Health, Physical Education and Recreation della Indiana University, le donne tendono a ricercare altrove quella sensazione di vicinanza che non trovano nel rapporto che stanno vivendo. Secondo Kristen Mark, anche se può sembrare un controsenso che una maggiore preoccupazione per possibili fallimenti nei rapporti sessuali possa portare a barare, altri studi del Kinsey Institute hanno legato più altiivelli di inibizione, come questa, a comportamenti sessuali più rischiosi.

Le situazioni rischiose diventano così il mezzo per superare i problemi di eccitazione, o possono facilitare le possibilità di impressionare qualcuno fuori dal rapporto principale, rispetto a ciò che sarebbe con il proprio partner. Il nuovo partner non ci conosce, e tantomeno conosce la nostra storia di dubbi, insuccessi, paure e problemi.

Lo studio è stato condotto online coinvolgendo 506 uomini , di età media 33 anni, e 412 donne, di età media 26, che hanno dichiarato di essere eterosessuali e parte di una relazione monogama.
I partecipanti hanno fornito informazioni riguardo a religiosità, educazione e reddito economico, e sono state loro richieste informazioni sui comportamenti sessuali, sulla qualità dei rapporti e su eventuali tradimenti nei confronti dell'attuale partner.
I partecipanti hanno dichiarato di avere una relazione monogama da un periodo variabile tra tre mesi e 43 anni. Metà dei partecipanti si è dicharata coniugata.

Interessante e per nulla scontata la definizione data di infedeltà, identificata come l'impegnarsi in interazioni sessuali con qualcuno che non sia il partner, con la possibilità che questa interazione possa compromettere o danneggiare il rapporto principale. Sicuramente una definizione più matura e meno banale di quanto ritenuto da molti.

Chi fosse interessato a dettagli piuttosto tecnici riguardo alla struttura ed ai singoli risultati dei test di valutazione può leggere la pagina in inglese di questo articolo, dove troverà anche i diversi autori che hanno partecipato allo studio.

Per saperne di più
Indiana University

Marco Dal Negro