Una ricerca internazionale sulla sessualità
evidenzia che le donne italiane non sono molto
soddisfatte dei propri partner.
L'indagine, che in Italia ha coinvolto 1500 tra
uomini e donne di età compresa tra i 40 e gli 80
anni, ha analizzato atteggiamenti, convinzioni e
comportamenti riguardo la vita e le relazioni
sessuali, l'importanza che viene attribuita al sesso
e che cosa si è disposti a fare per migliorarlo.
In generale, il campione italiano si dichiara
moderatamente soddisfatto della propria vita (60%) e
generalmente in buona salute (con percentuali che
variano con l'età), tendenzialmente ottimista per
ciò che riguarda il futuro della propria relazione
con il partner (il 72% degli uomini e il 68% delle
donne dichiarano infatti che rimarranno insieme al
partner "per sempre"), ma quando si approfondisce
l'aspetto più strettamente "sessuale" uomini e donne
la pensano diversamente.
Quando si è chiesto infatti di dare un giudizio sul
piacere fisico con il partner negli ultimi 12 mesi
oltre il 70% dell'intero campione femminile (dai 40
agli 80 anni) si è dichiarato da poco a
moderatamente soddisfatto. In particolare se si
analizza la fascia di età più giovane (40-59 anni),
le donne si dichiarano molto soddisfatte solo nel
34% dei casi contro il 53% circa degli uomini.
Da cosa può dipendere questa insoddisfazione? Forse
dalla diversa percezione della capacità sessuale
maschile nella relazione sentimentale? Se il 58%
degli uomini pensa infatti che la sua capacità
sessuale sia da poco a moderatamente importante
nella relazione, ben il 46,6% delle donne la
considera invece molto importante.
Nonostante l'uomo italiano sembri quindi dare,
rispetto al passato, minor valore alla sua capacità
sessuale nel rapporto di coppia, in realtà, ammette
che se la stessa dovesse diminuire la sua autostima
ne verrebbe influenzata negativamente. Questo nel
42% dei casi in media sull'intero campione, con un
picco del 58% nella fascia più giovane (40-49 anni).
Prova del desiderio maschile di mantenere invariata
se non addirittura di migliorare la propria
performance è la disponibilità a ricorrere all'aiuto
di un trattamento specifico. Il 40% circa del
campione intervistato afferma infatti che farebbe
uso di pillole afrodisiache dietro prescrizione
medica, ma le percentuali sono bene più interessanti
se rapportate alle fasce di età: si passa infatti
dal 52% tra i 40enni al 23% circa tra gli ultra
70enni.
Il Global Study of Sexual Attitudes and Behaviours,
che è stato condotto con il contributo di una nota
casa farmaceutica, ha coinvolto oltre 29.000
persone, tra i 40 e gli 80 anni, in 30 nazioni in
tutto il mondo. La ricerca è stata guidata da un "International
Scientific Advisory Board " con competenze di
andrologia, epidemiologia, statistica, ginecologia,
psicologia, sessuologia, sociologia e urologia.
Marco Dal Negro |