In inverno si muore di più per patologie cardiache,
indipendentemente dal clima del posto dove si vive.
E' quanto afferma una ricerca presentata
all'American Heart Association’s Scientific Sessions
2012.
Bryan Schwartz, M.D, coordinatore dello studio
afferma di essere rimasto sorpreso davanti a questi
risultati perchè si era sempre pensato che il clima
avesse una notevole influenza sull'esito negativo
delle patologie cardiache, legato alle diverse
stagioni.
Il Dr. Schwartz del Good Samaritan Hospital, Los
Angeles, CA, ed il ricercatyore anziano Dr. Robert
Kloner della University of Southern California, Los
Angeles, hanno analizzato i certificati di morte tra
il 2005 ed il 2008 di persone che vivevano in climi
caldi (Texas, Georgia, e Maricopa Country in
Arizona), climi miti (Los Angeles and western
Washington) e climi freddi (Massachusetts and
Pennsylvania) ed hanno calcolato la variazione
stagionale dei decessi di origine cardiocircolatoria
rispetto alla media per ciascuna posizione
geografica/climatica.
In tutte le zone il totale dei decessi per cause
cardiocircolatorie è cresciuto nel picco invernale
mediamente dal 26% al 36% rispetto al minimo estivo,
nell'arco di 4 anni. Le cause cardiocircolatorie
includono infarto, insufficienza cardiaca, malattie
cardiovascolari e ictus.
Il Dr. Schwartz spiega che, in inverno, si è avuto
un aumento di decessi del 18% circa rispetto alla
media annua e, in tutte le aree geografiche,
d'estate, c'è stato un calo dal 10% al 12%.
Inoltre i grafici relativi alla primavera erano
erano molto ravvicinati ed in autunno aumentavano
insieme ed erano praticamente sovrapponibili. Questi
dati hanno sorpreso non poco in quanto ci si
aspettava che con climi freddi, a inverni freddi
sarebbe corrisposto un maggiore incremento di
mortalità, ma non è stato così.
Gli andamenti stagionali dei decessi si sono
mostrati molto simili in tutte le zone considerate,
e nessuna zona si è mostrata statisticamente diversa
dalle altre.
I ricercatori non hanno strutturato l'analisi per
determinare specifiche cause dei decessi invernali:
Schwartz ipotizzava che il clima freddo potesse
incrementare la vasocostrizione facendo così
crescere la pressione sanguigna.
Il Dr. Schwartz, che ora lavora come cardiologo alla
University of New Mexico in Albuquerque, spiega che
oltre a ciò bisogna considerare che le persone,
normalmente, d'inverno non vivono una vita
altrettanto sana quanto d'estate, mangiano peggio e
fanno meno attività fisica.
Per saperne di più
http://www.heart.org/
( MDN )
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