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Caffeina, DNA e cura degli occhi secchi (05/11/2012)

 

Una ricerca della Scuola di medicina dell'Università di Tokyo ha dimostrato, per la prima volta, che la caffeina può aumentare sensibilmente la produzione di lacrime da parte degli occhi. La scoperta potrebbe aiutare molto il trattamento della sindrome dell'occhio secco.

Lo studio, disponibile sulla rivista Ophthalmology, la pubblicazione dell'American Academy of Ophthalmology, ha mostrato che tutti i 78 partecipanti allo studio hanno prodotto una quantità significativamente maggiore di lacrime dopo avere assunto caffeina.

La sindrome dell'occhio secco comporta un malfunzionamento che riguarda il tasso di produzione di lacrime, di evaporazione dalla superficie dell'occhio e la qualità delle lacrime. Il fenomeno è più diffuso tra le donne e si manifesta con sensazione di bruciore agli occhi, eccessiva lacrimazione con eventuale produzione di muco filamentoso.

Il gruppo di ricercatori di Reiko Arita, MD, PhD, ha preso spunto da un precedente studio che aveva evidenziato l'azione della caffeina sulla produzione di lacrime: la sindrome era presente nel 13% delle persone che avevano assunto caffeina rispetto al 17% di coloro che non l'avevano assunta.
Era noto che la caffeina stimola la produzione di varie ghiandole tra le quali le salivari e quelle delle lacrime e sapevano che le persone rispondono in modo diverso all'assunzione di caffeina, i ricercatori hanno così deciso di analizzare il DNA dei partecipanti, in particolare per quanto riguarda due varianti genetiche che giocano un ruolo importante nel metabolismo della caffeina.
E' risultata una maggiore produzione di lacrime nei soggetti portatori di due varianti genetiche.

Lo studio è stato realizzato dividendo i partecipanti in due gruppi: ad uno venivano somministrate tavolette di caffeina nella prima sessione e placebo nella seconda, mentre per il gruppo di controllo l'ordine era invertito. Il volume delle lacrime veniva misurato a partire da 45 minuti dopo le assunzioni. Tutte le sessioni avevano luogo tra le 10:00 del mattino e mezzogiorno, un periodo di tempo durante il quale, normalmente, la produzione di lacrime è costante. Nessun partecipante sapeva se stava assumendo caffeina o placebo e tutti si erano astenuti dalla caffeina per i sei giorni che precedevano ogni sessione, durante la quale non assumevano alcun farmaco. Per poter partecipare allo studio le persone non dovevano soffrire di pressione alta, di sindrome dell'occhio secco, da allergie che interessavano gli occhi, da glaucoma o altre malattie o problematiche legate agli occhi che avrebbero potuto interferire con la produzione di lacrime. Lo studio ha anche trovato che i tassi di drenaggio delle lacrime non erano influenzati dalla caffeina.

Il Dr. Arita sottolinea, infine, che grazie a queste scoperte potrebbe diventare possibile differenziare le terapie selezionando i pazienti anche in base alla sensibilità alla caffeina.

Per saperne di più
American Academy of Ophthalmology
http://www.aao.org/.

( MDN )


L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
Quali sono i problemi o le disfunzioni che possono giovarsi di un intervento omeopatico d'urgenza e, di conseguenza, come dovrebbe essere un ideale armadietto medicinale omeopatico casalingo.


 

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