Nel 75% dei casi, sono maschi le persone che hanno
scoperto di essere state contagiate dal virus Hiv
nel 2011, con il triplo delle diagnosi rispetto alle
donne. Le infezioni sono state contratte soprattutto
in rapporti sessuali occasionali e, in un caso su
tre, la diagnosi riguarda persone straniere.
Mentre l'incidenza più elevata si registra in Valle
da Aosta, quella minore in Calabria. Questi alcuni
dati sulla sieropositività all'Hiv in Italia nel
2011 resi noti, alla vigilia della Giornata mondiale
di lotta contro l'Aids - in calendario il 1 dicembre
- dal Centro operativo Aids (Coa) dell'Istituto
Superiore di Sanità.
"La sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione
da Hiv - spiega Barbara Suligoi, direttore Coa - che
riporta i dati relativi alle persone che risultano
positive al test Hiv per la prima volta, è stata
attivata in tutte le regioni italiane grazie alla
stretta collaborazione tra Centro operativo Aids,
regioni e ministero della Salute". Dai 'numeri'
emerge che, nel 2011, "sono stati diagnosticati 5,8
nuovi casi di Hiv ogni 100.000 residenti. "Nella
maggior parte delle regioni l'incidenza
dell'infezione da Hiv sembra avere un andamento
sostanzialmente stabile. In alcune aree però
(Bolzano, Sassari, Valle d'Aosta, Umbria, Sicilia)
si registra un aumento, mentre in altre si osserva
una diminuzione (Lazio, Piemonte, Emilia-Romagna,
Marche, Trento). Lo scorso anno l'incidenza più
bassa si è osservata in Calabria e quella più alta
in Valle d'Aosta".
Tra le persone che hanno scoperto di essere
sieropositive nel 2011 la quota di maschi è in
aumento. Se infatti nel 2001 il numero degli uomini
diagnosticati era il doppio rispetto a quello delle
femmine oggi è il triplo. E gli uomini si infettano
più tardi: l'età media sieropositivi è di 38 anni
per i maschi e di 34 anni per le femmine. Nel 2011,
inoltre, continua a crescere la quota di nuove
infezioni attribuibili a rapporti sessuali non
protetti, che costituiscono il 78,8% di tutte le
segnalazioni.
E' straniera quasi una persona su 3 tra quelle che
hanno ricevuto una diagnosi si sieropositività nel
2011. L'incidenza è di 3,9 nuovi casi Hiv per
100.000 italiani residenti e 21,0 nuovi casi Hiv per
100.000 stranieri residenti.
Tra gli italiani, l'incidenza Hiv è più elevata al
Nord, mentre tra gli stranieri si osserva
un'incidenza maggiore al sud.
Nel 2011 più della metà dei casi segnalati con una
nuova diagnosi di Hiv era già in fase avanzata di
malattia: il 56% è stato diagnosticato con un numero
di linfociti CD4 inferiore a 350 cell/µL.
Da quest'anno, inoltre, è disponibile - tra le
informazioni del Coa - per la prima volta il dato
sul motivo che ha condotto le persone sieropositive
ad effettuare il test Hiv: nel 2011 il 24,8% delle
persone con una nuova diagnosi di infezione da Hiv
ha eseguito il test Hiv per la presenza di sintomi
che facevano sospettare un'infezione da Hiv o
l'Aids, il 13,4% in seguito ad un comportamento a
rischio non specificato e il 10,3% in seguito a
rapporti sessuali non protetti.
Il test per l’HIV è semplice, può essere fatto solo
con il consenso dell’interessato, e rispettandone la
riservatezza; è generalmente gratuito nei centri
pubblici, ma ci sono casi in cui viene richiesto il
pagamento di un ticket.
Consiste generalmente in un semplice prelievo di
sangue e il risultato è disponibile dopo alcuni
giorni. Solo alcuni centri, su richiesta, usano kit
per il test rapido sulla saliva che fornisce il
risultato dopo circa 20 minuti; un eventuale
risultato positivo deve sempre essere confermato dal
test sul sangue.
Dopo quanto tempo dal rischio fare il test?
Per essere sicuri di non avere contratto
l’infezione, è necessario che il test sia stato
effettuato almeno 4 settimane dopo l’evento a
rischio. Il risultato negativo di un test eseguito
prima di questo periodo (detto periodo finestra,
durante il quale anche se ci fosse l’infezione
potrebbe non essere rilevata da tutti i test) non
viene considerato definitivo e il test va comunque
ripetuto.
Per saperne di più
Centro operativo Aids (Coa) dell'Istituto Superiore
di Sanità
http://www.anlaidsonlus.it/
( MDN )
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