Secondo un recente studio, mangiare ciliegie per un
paio di giorni è sufficiente per ridurre del 35% il
rischio di un attacco di gotta, rispetto a non
mangiarle.
I risultati dello studio pubblicato su Arthritis &
Rheumatism, un giornale dell'American College of
Rheumatology (ACR), suggeriscono anche una
diminuzione del 75% degli attacchi, se le ciliegie
sono abbinate all'allopurinolo, un farmaco per
ridurre l'acido urico, rispetto alla situazione
senza farmaco e senza ciliegie.
Un precedente studio
riporta che negli U.S. gli adulti malati di gotta
sono 8,3 milioni. La gotta è un'artrite
caratterizzata dalla formazione di cristalli di
acido urico nelle giunture che causa dolori e
gonfiore.
Anche se sono disponibili diverse terapie, i
pazienti di gotta sono soggetti a ricorrenti
attacchi molto dolorosi che portano a ricercare soluzioni che
possano prevenirli.
Precedenti studi avevano suggerito che le ciliegie
avessero un effetto antinfiammatorio e quello di abbassare
i livelli di acido urico e perciò potenzialmente
anche di
ridurre il dolore degli attacchi, ma nessuno studio
aveva verificato se il consumo di ciliegie fosse in
grado di abbassare il rischio di attacchi.
Per questo studio il Dr. Yuqing Zhang, professore di
Medicine and Public Health alla Boston University ed
i suoi colleghi hanno recrutato 633 pazienti con la
gotta che sono stati seguiti per un anno online.
Ai partecipanti è stato chiesto di indicare quando
era cominciata la malattia, i sintomi, le cure ed i
fattori di rischio, compressa l'assunzione di
ciliegie e di estratto di ciliegie nei due giorni
precedenti l'attacco. Una porzione di ciliegie
corrisponde a mezza tazza o a 10 - 12 ciliegie.
I partecipanti avevano un'età media di 54 anni, di
questi l'88% era di razza bianca ed il 78% era
maschio.
Di quelli che avevano assunto ciliegie in qualsiasi
modo il 35% le aveva mangiate fresche, il 2% aveva
ingerito un estratto ed il 5% aveva assunto ciliegie
fresche ed estratto di ciliegia.
Durante l'anno nel quale i ricercatori hanno seguito
i partecipanti si sono avuti 1.247 attacchi di
gotta, e di questi il 92% ha riguardato
l'articolazione alla base dell'alluce.
Il Dr. Zhang spiega che i dati
hanno confermato che il
consumo di ciliegie o di estratto di ciliegie ha
abbassato il rischio di attacchi di gotta ed il
rischio di riacutizzazione è diminuito con l'aumento
del consumo di ciliegie fino a tra porzioni nei due
giorni. Aumentare ulteriormente il consumo non ha
mostrato maggiori benefici.
L'effetto protettivo derivato dall'assunzione di
ciliegie è rimasto anche tenendo conto di sesso dei
pazienti, della massa corporea (obesità),
dell'assunzione di purine, dell'uso di alcol,
diuretici e cure anti-gotta.
La ricerca è stata finanziata da National Institute
of Arthritis and Musculoskeletal and Skin Diseases (NIAMS),
Arthritis Foundation e ACR Research and Education
Fund.
Per saperne di più
Vedi la pagina inglese di questa notizia e
l'articolo: "Cherry Consumption and the Risk of
Recurrent Gout Attacks." Yuqing Zhang, Tuhina Neogi,
Clara Chen, Christine Chaisson, David Hunter, Hyon
K. Choi. Arthritis & Rheumatism; Published Online:
September 28, 2012 (DOI: 10.1002/art.34677).
http://doi.wiley.com/10.1002/art.34677
Vedi anche
"If Life Serves Up a Bowl of Cherries, and Gout
Attacks are "The Pits"… Implications for Therapy."
Allan C. Gelber and Daniel H. Solomon. Arthritis &
Rheumatism; Published Online: September 28, 2012 (DOI:
10.1002/art.34676).
http://doi.wiley.com/10.1002/art.34676
( MDN )
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