Secondo una nuova analisi gli effetti del cosiddetto colesterolo buono sul cuore potrebbero essere più complessi di quanto fin qui immaginato.
Il colesterolo svolge importanti funzioni nell'organismo. Nel sistema circolatorio
il colesterolo è trasportato, nel sangue, in varie forme che comprendono
lipoproteine a bassa intensità, LDL, e ad alta densità, HDL.
Quando c'è troppo colesterolo nel sangue, l'LDL può aumentare il rischio cardiovascolare.
Per contro, alti livelli di HDL sono stati, fino ad ora, associati ad un minor rischio cardiovascolare, tuttavia, mentre
trattamenti test hanno mostrato che abbassando i livelli di LDL si riduce il rischio
cardiaco, recenti verifiche cliniche non hanno evidenziato riduzioni del rischio come conseguenza dell'uso di farmaci che alzavano l'HDL.
Il gruppo di ricercatori diretti dal Dr. Sekar Kathiresan del Massachusetts General Hospital, Broad Institute and Harvard Medical School, ha
approfondito la relazione che vi è tra il colesterolo HDL e la patologia cardiaca.
Secondo il Dr. Kathiresan alcuni modi di aumentare l'HDL potrebbero non ridurre il
rischio di infarto al miocardio negli essere umani.
E se un'azione come un farmaco aumenta i livelli di colesterolo HDL non possiamo comunque ritenere in modo automatico che venga ridotto anche il rischio di infarto.
Ora sono in corso studi clinici per esaminare i benefici cardiovascolari ed i rischi legati ai trattamenti farmacologici che tendono a far
crescere i livelli di colesterolo HDL. Saranno necessari nuovi studi che permettano di comprendere sia il ruolo del colesterolo HDL che il perché dell'associazione tra questi livelli ed il rischio cardiaco.
E' possibile che l'HDL, da solo, non riduca direttamente il rischio ma che rifletta un altro fattore che ha questo effetto.
Lo studio è stato parzialmente finanziato dal NIH's National Heart, Lung and Blood Institute (NHLBI) ed è
apparso online sull'edizione del 17 maggio 2012 di
Lancet.
Per saperne di più
http://www.nih.gov
( MDN
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