Due nuovi studi hanno esaminato il legame tra qualità dell'aria e rischio di ictus ischemico acuto e rischio di declino cognitivo nelle
donne anziane.
Nel
primo studio sono state valutate le relazioni tra i
cambiamenti nei livelli di inquinamento da polveri
sottili, diametro PM<2,5 µm, ed il rischio di
ictus ischemico acuto in pazienti che vivevano
nell'area metropolitana di Boston e che erano stati
ammessi tra il 1999 ed il 2008 al Beth Israel
Deaconess Medical Center.
Gli
autori hanno verificato i dati di 1.705 pazienti
ospitalizzate per ictus. Durante il periodo di
studio i livelli di PM2,5 sono rimasti entro i
limiti EPA. Ai cambiamenti di concentrazione sono
risultati associati un maggiore rischio di eventi
cardiovascolari acuti, aumenti di ricoveri
ospedalieri e decessi.
Già con livelli di PM2,5 moderato si visto un
incremento del 34% di rischio di ictus rispetto ai
giorni con una buona qualità dell'aria, secondo
l'Air Quality Index EPA. Il rischio di ictus è
stato maggiormente associato con alte concentrazioni
di fumi e di NO2, caratteristici del traffico.
Lo studio è stato fatto da Gregory A. Wellenius,
Sc.D, della Brown University, Providence, R.I. e dai
suoi colleghi.
Nel
secondo studio, fatto da Jennifer Weuve, M.P.H.,
Sc.D, del Rush University Medical Center, Chicago e
dai suoi colleghi, sono stati valutati gli effetti
del particolato, sia grosso che fine sul declino
cognitivo nelle donne non più giovani, utilizzando
i dati di uno studio sulla popolazione tratti da
Nurses' Health Study Cognitive Cohort, comprensivo
di 19.409 donne di età tra i 70 e gli 81 anni.
I ricercatori hanno trovato che l'esposizione di
lungo periodo a particolato da PM2,5 a PM10 era
associata in modo significativo ad un più rapido
decadimento cognitivo.
Per
saperne di più
(Arch Intern Med.. 2012;172[3]:229-234;Ambient Air Pollution and the Risk of Acute Ischemic Stroke
2012;172[3]:229-234;
2012;173[3]235-236;
2012;172[3]:219-227;
2012;172[3]227-228
(MDN)
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