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Gonorrea: anche qui il superbatterio resistente agli anitbiotici? (12/07/2011)

 

Recentemente è stato isolato un ceppo di Neisseria gonorrea, H041, resistente al ceftriaxone, una ciclosporina ad ampio spettro (ESC).
Gli scienziati hanno realizzato una dettagliata caratterizzazione dell'H041, da un profilo fenotipico e genetico, per confermare la scoperta, esaminare e chiarire i meccanismi della sua resistenza agli antimicrobici (AMR)...

Tuttavia il 13/02/2011:
Un comunicato della Northwestern University scriveva: "La Gonorrea acquisisce un pezzo di DNA umano. E' la prima evidenza di trasferimento genetico da un ospite umano ad un batterio patogeno ed offre una nuova prospettiva dell'evoluzione di una malattia."

Non si era mai registrato, nella storia, un trasferimento di DNA da umano a batterio.
Fino ad ora. I ricercatori della Northwestern Medicine hanno trovato evidenza di un frammento di DNA umano nel genoma di un batterio, in questo caso il Neisseria gonorrhoeae, il batterio che causa la gonorrea.
Ulteriori approfondimenti hanno mostrato che il trasferimento genetico sembra essere un evento evolutivo recente.

La scoperta apre una finestra sull'evoluzione, sull'abilità e l'elasticità della Gonorrea nell'adattarsi continuamente per sopravvivere nell'ospite umano. La Gonorrea, che è trasmessa attraverso il contatto sessuale, è una delle malattie più antiche di cui ci sia traccia ed una delle poche esclusivamente umane.

Secondo Hank Seifert, professore di microbiologia ed immunologia alla Northwestern University Feinberg School of Medicine: "Tutto ciò ha un significato evolutivo perché mostra che si possono fare grandi passi nell'evoluzione quando si è capaci di acquisire questi pezzi di DNA. Il batterio sta prendendo una sequenza genetica proprio dall'organismo che sta infettando. Questo fatto può avere implicazioni tanto grandi quanto grande sarà la capacità del batterio di adattarsi a chi lo ospita."

E' noto che il trasferimento genetico avviene tra batteri ed anche tra batteri e cellule di lieviti. "Ma il passaggio di DNA umano ad un batterio è un salto veramente grande," sostiene Mark Anderson, un postdoctoral fellow in microbiology ed autore responsabile. "Questo batterio deve superare molti ostacoli per acquisire questa sequenza di DNA:"
L'articolo sarà pubblicato il 14/02/2011 sul giornale mBio.

La scoperta suggerisce che la capacità da parte della gonorrea di acquisire DNA dall'ospite umano possa renderla capace di replicare se stessa in differenti ceppi.
"Ma se questo particolare evento abbia fornito un reale vantaggio al batterio della Gonorrea, non è ancora noto," afferma Seifert.

Si stima che ogni anno 700.000 persone, solo negli Stati Uniti, e 50 milioni nel mondo si infettino con la Gonorrea. La malattia si cura con gli antibiotici, ma attualmente ne viene raccomandato uno solo per il trattamento, perché il batterio ha sviluppato resistenza nei confronti di quelli utilizzati negli ultimi 40 anni.

La Gonorrea è una patologia particolarmente seria per le donne. Se non curata può portare alla dolorosa infiammazione pelvica, che può a sua volta causare sterilità e gravidanze extrauterine.
In rari casi l'infezione migra dal tratto genitale al circolo sanguigno causando artrite ed endocardite.

Un'antica malattia che sembra la Gonorrea è descritta nella Bibbia, spiega Seifert che ha studiato la patologia per 28 anni. La maggior parte della sua ricerca si concentra su come il batterio elude il sistema immunitario umano, modificando il suo aspetto e modulando l'azione dei globuli bianchi.

Anderson ha anche esaminato il batterio che causa la meningite, il Neisseria meningitidis, che è strettamente correlato a livello genetico con il batterio della Gonorrea.
Non c'erano segni di frammenti umani e questo suggerisce che il trasferimento genetico sia un evento evolutivo recente.

Conclude Seifert: "Il prossimo passo sarà quello di capire cosa fa questo pezzo di DNA."
Fonte: Northwestern University

Torniamo alla notizia di oggi, quella della scoperta di ceppi di Gonorrea che hanno mostrato resistenza al ceftriaxone.
La ricerca è di altri studiosi che concludono preoccupandosi che la Neisseria gonorrhoeae possa diventare presto un super batterio che non risponde più ai trattamenti conosciuti.

I numeri delle infezioni da super batteri in tutto il mondo occidentale sono più che preoccupanti e su questo sito ci siamo già occupati del problema, come potete vedere nei link a fondo pagina.
Trovate ulteriori approfondimenti nella versione inglese di questa pagina.

Autori
Makoto Ohnishi (1), Daniel Golparian (2), Ken Shimuta (1), Takeshi Saika (3), Shinji Hoshina (4), Kazuhiro Iwasaku (5), Shu-ichi Nakayama (1), Jo Kitawaki (5), and Magnus Unemo (2).

(1) National Institute of Infectious Diseases, Tokyo, Japan,
(2) Swedish Reference Laboratory for Pathogenic Neisseria, Department of Laboratory Medicine, Microbiology, Örebro University Hospital, Örebro, Sweden, (3) Mitsubishi Chemical Medience Corporation, Tokyo, Japan
(4) Hoshina Clinic, Kyoto, Japan
(5) the Kyoto Prefectural University of Medicine, Kyoto, Japan.

Fonte
American Society For Microbiology

Vedete anche
CDC Outlines Growing Resistance of Gonorrhea to Treatment - New data outlines urgent need for effective alternative drug treatments

(MDN)

 


L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
Quali sono i problemi o le disfunzioni che possono giovarsi di un intervento omeopatico d'urgenza e, di conseguenza, come dovrebbe essere un ideale armadietto medicinale omeopatico casalingo.


 

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