Alcune patologie come il cancro ai polmoni, allo stomaco o al fegato spesso presentano sintomi che possono farle confondere con malattie più banali dilazionando la diagnosi del tumore. Se si aggiunge che tutti e tre questi tumori hanno un alto indice di mortalità, entro i 5 anni dalla diagnosi, è evidente l'importanza di anticipare il più possibile la diagnosi.
E' in corso un progetto che intende sviluppare un sensore i grado di rilevare la presenza di marcatori del tumore ai polmoni attraverso l'alito esalato. Ciò è possibile grazie ai cambiamenti nella composizione dell'alito di un paziente con il tumore allo stadio iniziale della malattia.
Su queste pagine avevamo già riferito di precedenti ricerche,
una israeliana ed
una
tedesca.
A questo progetto hanno collaborato i pazienti in cura presso la Sección de Oncología Médica del Instituto de Onco-Hematología del Hospital Donostia (IDOH), con l'autorizzazione del Comité de Ëtica de Investigación Clínica de Euskadi
(CEIC).
Nell'alito sono presenti molti composti organici alcuni dei quali aumentano, in presenza di tumore, da 10 a 100 volte, ma non c'è un composto che, da solo, sia in grado di dare le risposte cercate. E' necessario trovarne una combinazione e ciò richiede nuovi materiali sensibili a queste differenze.
Con Tecnalia, che si è occupata della ricerca dei nuovi materiali, hanno partecipato l'Instituto de Tecnologías Químicas Emergentes de La Rioja (Inter-Química) per la progettazione del dispositivo con il sensore e la Università di Perpignan (France) che si è occupata di testare i nuovi materiali.
Concludendo, i biosensori faciliteranno le diagnosi di certe patologie specialmente dei polmoni, allo stadio iniziale, e ciò potrà aumentare notevolmente le aspettative di sopravvivenza.
Per saperne di più vedi anche le versioni spagnola o inglese di questo articolo e
le notizie di precedenti ricerche su questo tema:
Cancro ai polmoni: fra qualche anno diagnosi precoce dall'alito? (01/02/2011)
Forse l'esame dell'alito potrà scoprire alcuni comuni tumori (21/08/2010)
Fonte
Elhuyar Fundazioa
- www.basqueresearch.com/
(MDN)
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