Irradiate da microonde, le cellule dell'Escherichia coli cambiano per un momento: da
lisce a rugose. Questo é quanto sostengono Elena P. Ivanova of Swinburne University in Melbourne, Australia, ed i suoi collaboratori.
Inoltre, una volta irradiate, le cellule ingeriscono molecole di zucchero dall'ambiente circostante, facendo ipotizzare che questo trattamento faccia aprire dei pori che permettono ai polimeri di zucchero di attraversare la membrana cellulare.
Comunque circa il 90% delle cellule sopravvive alle microonde.
I dettagli sono pubblicati sul numero di maggio 2011 di Applied and Environmental Microbiology (AEM) (77:3017-3022).
Spiega la Ivanova: "Per decenni si é dibattuto sulla
possibilità che l'esposizione alle microonde potesse influenzare le cellule batteriche, indipendentemente dalla temperatura associata loro.
In generale, i primi sperimentatori esposero i microbi a microonde ad alta
intensità che che producevano temperature oltre i 45ºC, che é il punto dove il danno prodotto dal calore diventa pronunciato.
Il problema é stato aggirato irradiando le cellule con energia continua che le porta a picchi
più bassi.
Quindi hanno controllato le temperatura delle cellule che non erano
sottoposte a microonde, tenendole tra i 20º ed i 40ºC, che corrisponde a
ciò che avviene alle cellule esposte a microonde.
Spiega la Ivanova: "Si formano dei pori temporanei sulla membrane dell'Escherichia coli che portano
alla fuoriuscita di componenti della cellula, che appare ristretta e disidratata", notando che questi cambiamenti non si verificano tra i microbi di controllo. Inoltre, nei 10 minuti che seguono il trattamento delle microonde, i componenti della cellula rientrano nella cellula e la forma ritorna normale.
I ricercatori della Swinburne University hanno utilizzato polimeri destrogiri di zuccheri, segnati con coloranti fluorescenti, per mostrare che macromolecole neutre possono liberamente entrare nei batteri irradiati con microonde, mentre si reidratano.
Inoltre i polimeri destrogiri restano intrappolati all'interno di queste cellule mostrando che i pori rimangono aperti solo per poco tempo.
Dato che i polimeri destrogiri sono compresi in un certo intervallo di peso molecolare, il loro utilizzo aiuta a stabilire la dimensione dei pori che formano la membrana del microbo.
Commenta Isabelle Lagroye del Centre national de la recherche scientifique (CNRS), Bordeaux, che ha lodato la
qualità della ricerca: " Per quanto ne so questa é la prima volta che viene riportata la permeabilizzazione delle cellule utilizzando le microonde." I pori devono essere meglio caratterizzati per confermarne l'esistenza.
L'irradiamento di cellule batteriche patogene per aprirne i pori potrebbe
quindi aiutare la ricerca di utilizzi terapeutici.
Per saperne di piú
http://www.microbemagazine.org/
(MDN)
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