Il dolce profumo di biancheria pulita potrebbe avere un retrogusto amaro.
Uno studio condotto dalla University of Washington ha scoperto che
fragranze molto diffuse, anche con l'etichetta di verdi o naturali, contengono sostanze non indicate in etichetta, incluse alcune classificate come "tossiche".
Lo studio ha scoperto che 25 delle fragranze normalmente più usate emettono, mediamente, 17 sostanze chimiche cadauna. Delle 133 differenti sostanze trovate, circa 1/4 è classificato come tossico o pericoloso da almeno una legge federale.
Solo un composto emesso era citato in etichetta e solo due erano rivelati pubblicamente.
L'articolo è pubblicato on-line su Environmental Impact Assessment Review.
"Abbiamo analizzato i prodotti
più venduti, e, circa la metà di questi si proponevano, in qualche modo, come biologici o ecologici o naturali" riferisce Anne Steinemann, UW professor di ingenieria civile ed ambientale e pubblica.
"Sorprendentemente le emissioni di composti chimici pericolosi da parte dei prodotti 'verdi' non era diversa, in modo significativo, da quella degli altri prodotti."
Più di un terzo dei prodotti
rilasciava almeno un chimico classificato come probabile cancerogeno dalla U.S. Environmental Protection Agency, e come "non
sicuro" dall'EPA..
Ai produttori non e' richiesto di rivelare tutti gli
ingredienti dei prodotti per la pulizia, perché sono
già regolati dalla Consumer Product Safety Commission.
Ne' di questi, ne' di quelli per la cura personale, che sono regolati dalla Food and Drug Administration
è richiesto di dichiarare gli ingredienti usati, anche se un singolo profumo, in un prodotto, può essere la mistura anche di centinaia di ingredienti.
Di conseguenza, Steinemann e colleghi, hanno
utilizzato dei rilevatori chimici per scoprire che cosa viene emanato dai prodotti profumati comunemente usati nelle abitazioni, nei luoghi di lavoro e negli spazi pubblici.
Lo studio ha analizzato deodoranti compresi spray, solidi ed
oli; prodotti per la biancheria compresi detersivi, ammorbidenti; prodotti per la cura del corpo come saponi,
disinfettanti per le mani, lozioni, deodoranti e
shampo; prodotti per pulire la casa inclusi disinfettanti,
spray multiuso e detergenti per i piatti.
Tutti erano marchi molto utilizzati e, la metà di essi, erano i prodotti più venduti della categoria.
I ricercatori hanno
posto un campione di ciascun singolo prodotto in un contenitore di vetro chiuso, a temperatura ambiente, ed hanno poi analizzato l'aria circostante alla ricerca di composti organici volatili, piccole molecole che evaporano dalla superficie del prodotto.
Hanno rilevato concentrazioni chimiche tra 100 microgrammi per metro cubo
e più di 1,6 milioni di microgrammi per metro cubo.
Le emissioni più comuni comprendevano limonene, un composto con profumo di limone; alphapinene e beta-pinene, composti con profumo di pino; etanolo ed acetone, un solvente usato per rimuovere lo smalto dalle unghie.
Tuttii prodotti hanno emesso almeno un chimico classificato come tossico o pericoloso.
Undici prodotti hanno emesso almeno un probabile cancerogeno, secondo quanto indicato dall'EPA.
Questi includevano acetaldehyde, 1,4-dioxane, formaldehyde and methylene chloride.
L'unico chimico indicato sulle etichette di tutti i prodotti era l'etanolo, e l'unica sostanza aggiuntiva classificata come sicura era il 2-butoxyethanol.
Afferma poi Anne Steinemann: "I prodotti emettevano più di 420 chimici, globalmente, ma virtualmente nessuno di questi era rivelato ai consumatori, in qualche modo."
Essendo le formulazioni dei prodotti segrete, non è stato possibile determinare se una sostanza chimica proveniva dal prodotto di base, dalla fragranza aggiunta o da entrambe.
Allegata all'articolo originale vi è una lista di tutte le sostanze chimiche trovate, con le relative
concentrazioni, ma senza i nomi delle marche.
Prosegue Anne Steinemann:"Non vogliamo che, riportando certi nomi si possa creare l'idea che quelli non riportati siano sicuri. Abbiamo trovato sostanze chimiche potenzialmente pericolose
in tutte le fragranze che abbiamo testato."
Lo studio stabilisce la presenza di varie sostanze chimiche, ma non si esprime sui possibili effetti
sulla salute.
Due inchieste pubblicate da
Anne Steinemann ed i suoi colleghi nel 2009, hanno
trovato che il 20% della popolazione ha riportato effetti avversi sulla salute, derivati dai deodoranti ambientali, ed il 10%
, dalle emanazione di prodotti per il lavaggio della biancheria.
Tra gli asmatici queste lamentele sono state circa il doppio rispetto agli altri.
A chi le chiede cosa utilizzare al posto di questi prodotti, Anne Steinemann consiglia soluzioni semplici come l'aceto, il bicarbonato di
sodio, aprire le finestre e cambiare l'aria, e usare prodotti senza alcuna profumazione.
Co-autori sono Ian MacGregor e Sydney Gordon at Battelle Memorial Institute in Columbus, Ohio; Lisa Gallagher, Amy Davis e Daniel Ribeiro al UW; e Lance Wallace, ritiratosi dalla U.S. Environmental Protection Agency. La ricerca è stata parzialmente finanziata da Seattle Public
Utilities.
Per saperne di più
sul progetto
http://depts.washington.edu/exposure/
Per saperne di più
sui composti volatili organici U.S. Environmental Protection Agency
and the National Library of Medicine
(MDN)
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