Studi sulla narcolessia (27/11/2000)

La narcolessia è un disturbo ad insorgenza improvvisa ed asintomatica che si manifesta attraverso colpi di sonno profondo caratterizzati anche da sogni talmente reali da figurare come una sorta di allucinazione. Il corpo è paralizzato ed dopo il risveglio persiste un intorpidimento generale; spesso l'attacco causa un eccessivo rilassamento muscolare al quale consegue perdita di stabilità con rovinosa caduta a terra. La durata media di un attacco di narcolessia va dai 30 secondi ai 30 minuti e proprio per l'assenza di segni premonitori è una situazione condizionante il normale svolgimento delle attività quotidiane.
Sulla base di pochi dati noti riguardo il disturbo, un gruppo di ricercatori californiani ha condotto un approfondito studio, giungendo alla conclusione che la narcolessia trova le sue origini nella perdita delle cellule cerebrali che utilizzano la ipocretina (HCRT), un messaggero neurochimico: questa perdita sarebbe causata da una alterazione subita da queste cellule nervose fin dalla giovane età. I ricercatori, come cita la rivista scientifica "Neuron" sulla quale sono stati pubblicati i risultati della ricerca, sostengono inoltre che le cause della malattia sono da ricercare in quelle aree cerebrali (talamo, amigdala, ipotalamo) implicate nella regolazione di sonno, risveglio, produzione ormonale, temperatura corporea.
Non esiste attualmente una terapia curativa valida contro il disturbo; tuttavia l'Italia, associandosi a Francia Stati Uniti e Svizzera, ha messo in commercio dal mese di giugno il Modafinil, farmaco sintomatico che ha dimostrato di migliorare le condizioni di vita dei narcolettici.

L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
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