Studio USA sul rapporto tra cancro alla mammella e placenta
(24/09/2001)

Secondo una ricerca americana condotta dalla dr.ssa Barbara A. Cohn, la placenta, organo che durante la gravidanza si sviluppa per nutrire il feto in utero, sembrerebbe poter fornire preziose informazioni in merito alla salute della donna. Soprattutto in riferimento alle probabilità di ammalarsi in futuro di cancro alla mammella: in particolare le donne che presentano una placenta più piccola della norma, una pressione sanguigna più alta negli ultimi mesi della gravidanza ed assenza di trombosi dei vasi della placenta dal lato dell'utero materno risulterebbero meno a rischio.
La dr.ssa americana ha preso in analisi 3.800 donne che negli anni compresi tra il 1959 ed il 1967 hanno dato alla luce un bambino; al momento del parto la loro placenta era stata misurata, pesata e controllata per verificare la presenza di trombosi causata dall'accumulo di fibrina; ebbene, a distanza di quarant'anni, i ricercatori sono riusciti ad identificare, tramite un registro ospedaliero, quali di esse avevano sviluppato un cancro al seno. Con la comparazione dei dati, essi hanno constatato che le donne con una placenta piccola e una pressione arteriosa più alta rispetto alla norma non avevano contratto, in una percentuale pari al 51 per cento, la malattia; inoltre, ancora più fortunate coloro che insieme a queste due caratteristiche non avevano sofferto di trombosi alla placenta.
Nessun dato esplica le motivazioni di questa sorta di protezione; la specialista ha dichiarato con una certa sicurezza che la gravidanza costituisce di per sè un fattore di protezione riconducibile a qualche sconosciuto mutamento che accompagna tale evento. Ora si spera di ottenere la conferma dei risultati ottenuti anche da altre ricerche così da poter identificare il meccanismo che permette a queste tre condizioni di salvaguardare la salute femminile.

L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
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