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Linfoma non-Hodgkin: l'FDA approva l'Ibritumonab
(19/04/2002)

E' stato recentemente approvato dalla Food and Drug Administration americana l'utilizzo di Ibritumonab (Zevalin) nel trattamento del linfoma non-Hodgkin a cellule B e follicolare, a basso grado ed anche del linfoma non-Hodgkin follicolare refrattario al farmaco Rituximab.
Lo Zevalin è un anticorpo monoclonale legato ad un radioisotopo; il nuove regime terapeutico consiste in una prima fase atta a verificare la specificità della terapia ed in cui i pazienti vengono trattati con l'anticorpo monoclonale Rituximab, seguito da Ibritumonab associato al radioisotopo iodio-111. Ai pazienti che risponderanno positivamente verrà somministrata, a distanza di circa sette-nove giorni, una seconda infusione di Rituximab seguita da Ibritumonab associato invece ad ittrio-90. Questo secondo trattamento non è esente da effetti collaterali e pertanto lo Zevalin viene impiegato come farmaco di seconda linea.
Lo Zevalin infatti può provocare emorragie interne, infezioni, neutropenia e trombocitopania; i vantaggi da esso derivanti sono una terapia piuttosto breve efficace anche in quei pazienti resistenti alla chemioterapia ed al Rituximab.

 


L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
Quali sono i problemi o le disfunzioni che possono giovarsi di un intervento omeopatico d'urgenza e, di conseguenza, come dovrebbe essere un ideale armadietto medicinale omeopatico casalingo.


 

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