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Alzheimer: la rivoluzione della proteina Ngf (17/05/2001)

Un intervento senza precedenti ha fatto seguito alla scoperta che la proteina Ngf, delegata della crescita e della sopravvivenza dei neuroni, è capace di arrestare l'atrofizzazione proprio dei neuroni che producono l'acetilcolina, sostanza la cui diminuzione è coinvolta nei sintomi del morbo di Alzheimer. Lo scorso 5 aprile un gruppo di specialisti dell'Università della California, a San Diego, ha impiantato nel cervello di una paziente tessuti geneticamente modificati per produrre il fattore di crescita nervoso citato. L'intervento ha avuto inizio dal prelievo di un campione di pelle della paziente nel quale sono stati inseriti i geni di Ngf; dopo tre mesi di coltura, le cellule geneticamente modificate hanno prodotto grandi quantità di fattore di crescita e sono poi state impiantate nell'area del cervello dove la perdita di cellule nervose era maggiore.
Scopo principale del nuovo intervento è quello di rallentare l'evoluzione della malattia ed una volta verificato che l'Ngf può contrapporsi al processo degenerativo si potrebbe tentare di evitare la distruzione dei neuroni rallentando così il declino intellettivo o arrestando alcuni sintomi. L'operazione è durata undici ore ed attualmente rappresenta solo la prima parte di un trial che servirà per valutare la sicurezza e le limitazioni del metodo poiché non sono escluse conseguenze quali emorragie, infezioni e reazioni allergiche. Per questo motivo alla sperimentazione faranno seguito altre due fasi per poter considerare il trattamento valido ed efficace.
La riuscita delle sperimentazioni aprirà anche le porte all'eventuale introduzione, in futuro e nella zona del cervello interessata, di altri vettori quali cellule staminali o virus.

 


L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
Quali sono i problemi o le disfunzioni che possono giovarsi di un intervento omeopatico d'urgenza e, di conseguenza, come dovrebbe essere un ideale armadietto medicinale omeopatico casalingo.


 

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