Si testa un veccino contro il tumore dell'utero
(13/03/2002)

L'insorgenza del tumore del collo dell'utero è determinato nel 99 per cento dei casi dalla presenza del papilloma virus, agente insidioso che non provoca particolari disturbi ma trasforma chi ne è contagiato in un portatore a rischio. Non esiste una cura contro questo virus, ma solo la diagnosi preventiva garantita dal Pap test che si effettua prelevando delle cellule dal collo dell'utero per mezzo di uno striscio vaginale.
Oggi, però, sembrerebbe possibile una prevenzione del virus tramite un nuovo vaccino sperimentato da due aziende farmaceutiche unitamente al National Cancer Institute negli Stati Uniti ed in America latina. Il vaccino, testato con soddisfacenti risultati su 80 soggetti sani, nasce da tecniche di ingegneria genetica per mezzo delle quali si è riusciti a mettere a riprodurre in lieviti i "mattoncini" che costituiscono l'involucro del virus ottenendo una sorta di guscio vuoto, innocuo dal punto di vista infettivo ma capace di produrre nell'organismo una significativa risposta immunitaria. Il vaccino non ha provocato effetti collaterali, ma resta ancora da verificare se i suoi effetti perdurano nel tempo garantendo così la protezione dal tumore.
Esso è destinato ad essere inserito nei programmi di vaccinazione dell'infanzia e comunque da effettuarsi prima della fase adolescenziale quando possono avere inizio i primi rapporti sessuali completi e dunque il contatto con il virus. La sua commericalizzazione è prevista non prima di cinque anni.

L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
Quali sono i problemi o le disfunzioni che possono giovarsi di un intervento omeopatico d'urgenza e, di conseguenza, come dovrebbe essere un ideale armadietto medicinale omeopatico casalingo.

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