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Depressione: con l'elettroencefalogramma si può sapere subito se il farmaco funziona (12/06/2002)

Un'esplorazione di un'ora del cervello può predire chi sarà aiutato dagli antidepressivi e chi no. E' quanto affermano gli scienziati aggiungendo che già settimane prima che si manifestino benefici evidenti conseguenti all'uso dei farmaci, le onde cerebrali sono cambiate. 
Secondo il Dr. Ian Cook della University of California, Los Angeles, il metodo può evitare ai pazienti di perdere tempo assumendo farmaci che, oltre ad essere costosi, hanno effetti secondari.
Questo è il primo studio che rileva i cambiamenti specifici nell'attività delle onde cerebrali precedente i cambiamenti clinici, in modo da poterne avere risposte utili. 
Fino a 40 per cento dei pazienti depressi non rispondono al primo farmaco che provano. Poiché occorrono parecchie settimane affinché un trattamento efficace produca il miglioramento significativo, i medici attendono spesso 6 - 12 settimane per decidere che un farmaco non è adatto per quei paziente ed è necessario rivolgersi ad un altro trattamento.

Gli studi recenti inoltre hanno indicato che i pazienti possono rispondere ai placebo più o meno allo stesso modo in cui rispondono agli antidepressivi. La ricerca suggerisce che la terapia conoscitiva, che significa la comunicazione con uno psichiatra, invece dell'assunzione di pillole, può funzionare allo stesso modo o migliorare migliorare l'efficacia dei farmaci.

Secondo Cook, i metodi della sua squadra, usando gli elettroencefalogrammi o EEG, potrebbero fare la luce su questi problemi. Persone differenti possono avere forme differenti di depressione che reagiscono a trattamenti differenti.

 


L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
Quali sono i problemi o le disfunzioni che possono giovarsi di un intervento omeopatico d'urgenza e, di conseguenza, come dovrebbe essere un ideale armadietto medicinale omeopatico casalingo.


 

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