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Fegato, ictus e infarto
(10/04/2002)

Alcuni ricercatori australiani suggeriscono che nel meccanismo scatenante ictus e infarto sarebbe coinvolto anche il fegato il quale, col passare degli anni, perde la capacità di filtrare il sangue e trova difficoltà ad aliminare dalla circolazione gli accumuli di grasso che danno origine all'aterosclerosi, cioè il pericoloso restringimento delle arterie.
I vasi sanguigni che percorrono il fegato, a differenza degli altri, presentano pori di maggiore diametro e possiedono caratteristiche che consentono all'organo epatico di rimuovere gli accumuli adiposi dal sangue. La perdita di questa capacità legata all'invecchiamento incoraggia dunque la formazione di placche nelle arterie. I ricercatori hanno studiato al microscopio elettronico i vasi sanguigni del fegato di alcuni ratti, topi e babbuini di mezza età, constatando che la quantità dei pori presenti era dimezzata ed anche che le pareti interne degli stessi vasi si erano ispessite; pertanto queste modifiche,possibili anche negli esseri umani, limitano la capacità di filtraggio del fegato. E' anche vero che nei soggeti più anziani vi è più vulnerabilità nei confronti degli effetti collaterali causati dai farmaci che vengono metabolizzati dal fegato grazie all'ossigeno che dal sangue arriva all'organo: un restringimento dei vasi ostacola il passaggio dell'ossigeno.
L'obiettivo dei ricercatori australiani adesso sarà quello di individuare alcuni principi attivi che possano influire sul numero dei pori dei vasi sanguigni del fegato e magari riuscire a ridurre la quantità degli accumuli di grasso presenti nel circolo sanguigno.

 


L'armadietto omeopatico casalingo
(del Dott. Turetta)
Quali sono i problemi o le disfunzioni che possono giovarsi di un intervento omeopatico d'urgenza e, di conseguenza, come dovrebbe essere un ideale armadietto medicinale omeopatico casalingo.


 

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