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Celiachia: la risposta immunitaria contro il glutine può nascere da virus (26/06/2017)

Ricercatori hanno scoperto che un virus apparentemente innocuo può provocare una risposta immunitaria nei confronti di una proteina presente negli alimenti (nei topi).

La celiachia è una patologia dell'apparato digerente che si manifesta quando si mangiano cibi contenenti glutine, una proteina normalmente presente nel pane, nella pasta, nei dolci e nelle torte.

Quando una persona celiaca mangia o beve qualcosa che contiene glutine il sistema immunitario del corpo attacca l'interno dell'intestino tenue.
Il danno che ne consegue impedisce all'organismo di assorbire i nutrienti contenuti nel cibo.

Se non curata la celiachia può portare a malnutrizione, anemia, indebolimento delle ossa ed altri problemi.

La scienza non sa esattamente cosa scateni questa malattia, anche se sia fattori genetici che ambientali possono esserne alla base.

Un'altra possibile causa scatenante può però essere un'infezione virale.

Un gruppo guidato dal Dr. Bana Jabri alla University of Chicago e dal Dr. Terence S. Dermody alla University of Pittsburgh School of Medicine hanno verificato che i reovirus, un tipo di virus assai diffuso e normalmente ritenuto innocuo, possono innescare la sensibilità a proteine alimentari.

Il gruppo ha studiato due diversi ceppi di reovirus (T1L, che infetta l'intestino, e T3D-RV che è stato ingegnerizzato in modo specifico per infettare i topi.

Ambedue i ceppi hanno prodotto una risposta immunitaria che ha protetto i topi dall'infezione.

Tuttavia gli animali infettati con TL1 hanno mostrato risposte immunitarie differenti nell'intestino.

L'espressione sia del fattore di segnalazione del tipo 1 interferone (IFN) che del fattore di regolazione (IRF1) è cresciuta.

IRF1 regola la trascrizione genica ed ha un ruolo chiave nella tolleranza orale, nella soppressione della risposta immunitaria ad una sostanza assunta per via orale, come il cibo.

Dopo essere stati infettati con T1L, i topi sensibili hanno perso la propria tolleranza orale nei confronti di una proteina alimentare.

L'analisi nel tempo dell'espressione genica ha mostrato che ciò veniva stimolato da specifici cambiamenti nelle molecole di segnalazione immunitaria.

Questi cambiamenti bloccano il meccanismo che mantiene la tolleranza alle proteine alimentari e che allo stesso tempo promuove la reazione immunitaria contro di esse.

 

I ricercatori hanno poi verificato se i pazienti celiaci più gravi avevano anche livelli di anticorpi più alti rispetto ai pazienti del gruppo di controllo.

Anche i pazienti sottoposti a dieta per la celiachia avevano alti livelli di anticorpi ai reovirus e livelli di T1L nell'intestino tenue, facendo pensare che l'infezione da reovirus può portare a cambiamenti di lunga durata nell'espressione genica.

Questo studio dimostra chiaramente che un virus che non è clinicamente sintomatico può comunque produrre danni al sistema immunitario e fare instaurare una malattia autoimmune, in particolare per quanto riguarda la celiachia.
Tuttavia lo specifico virus, i suoi geni, l'interazione tra il microrganismo e l'ospite e lo stato di salute dell'ospite stesso giocano un ruolo non secondario.

Per saperne di più
Reovirus infection triggers inflammatory responses to dietary antigens and development of celiac disease. Bouziat R, Hinterleitner R, Brown JJ, Stencel-Baerenwald JE, et al., Science. 2017 Apr 7;356(6333):44-50. doi: 10.1126/science.aah5298. PMID: 28386004.
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Marco Dal Negro