Ci sono buone notizie che riguardano gli
antidolorifici: è stata scoperta la molecola PZM21
dagli effetti sul dolore simili a quelli degli
oppioidi, ma con effetti indesiderati probabilmente
molto inferiori.
A computer model of the synthesized pain relieving
compound PZM21 (blue) docked with the mu opioid
receptor (grey).Dr. Bryan Roth, University of North
Carolina
I primi riscontri sui topi hanno dato esito positivo
mostrando capacità antidolorifiche paragonabili a
quelle della morfina, ma di durata maggiore, senza
rallentare la respirazione degli animali e causando
meno stitichezza.
Gli oppioidi sono una classe di antidolorifici molto
potenti che lavorano attivando specifici recettori
sulle cellule cerebrali.
Se assunti per brevi periodi, sotto controllo
medico, gli oppioidi generalmente sono sicuri, ma
dato che producono anche un effetto euforico, spesso
le persone ne abusano andando incontro a diversi
pericoli, non ultimo quello della dipendenza.
Gli scienziati hanno identificato 3 tipi di
recettori degli oppioidi:: mu, delta e kappa.
I recettori mu sono responsabili degli effetti
piacevoli e di quelli antidolorifici degli oppioidi.
Alcuni studi ipotizzano che i recettori mu siano
attivi secondo due percorsi dei segnali.
Uno, mediato dalla proteina Gi è relativo agli
effetti antidolorifici.
L'altro, mediato dalla proteina beta-arrestina,
porta gli effetti collaterali indesiderati, la
stitichezza ed il respiro rallentato.
I ricercatori hanno
passato in rassegna più di 3 milioni di composti
capaci di attivare i recettori mediati dalla
proteina Gi senza attivare quelli relativi alla
proteina beta-arrestina.
Utilizzando modelli
computerizzati, per determinare quanto bene le
molecole erano in grado di interagire con i
recettori mu gli scienziati hanno valutato ciascun
composto in più di 1 milione di configurazioni,
giungendo a scegliere 23 molecole da sottoporre ai
test farmacologici.
I ricercatori, poi, si sono concentrati
sull'ottimizzazione della struttura della molecola
più potente nell'attivazione del percorso Gi, ma con
minimi effetti su quello della beta-arrestina.
Il risultato è stato la molecola PZM21.
Ora sarà necessario
passare alla verifica sulle persone.
Per saperne di più
Structure-based discovery of opioid analgesics with
reduced side effects.
Manglik A, Lin H, Aryal DK, McCorvy JD, Dengler D,
Corder G, Levit A, Kling RC, Bernat V, Hübner H,
Huang XP, Sassano MF, Giguère PM, Löber S, Da Duan,
Scherrer G, Kobilka BK, Gmeiner P, Roth BL, Shoichet
BK.
Nature. 2016 Aug 17:1-6. doi: 10.1038/nature19112. [Epub
ahead of print]. PMID: 27533032.
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Marco Dal Negro
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