E' noto che supplementi di calcio e vitamina D
aiutano le donne di una certa età a prevenire le
fratture ossee: meno noto è invece che questo
beneficio rischia di essere minore del rischio di
infarto e di ictus connesso.
La Norvegia è il paese
con il maggiore rischio di fratture dell'anca nel
mondo, a causa dell'insufficiente assunzione di
calcio e di vitamina D con gli alimenti. Un adeguato
utilizzo di supplementi aiuta a mitigare gli effetti
di queste carenze ed a prevenire osteoporosi e
fratture.
Alcuni studi, però,
hanno mostrato che assumere supplementi di calcio
può portare anche un aumento di rischio di infarti e
di ictus.
In uno studio pubblicato
su Osteoporosis International, Gunhild Hagen,
principale autrice, solleva il dubbio che spesso un
moderato effetto protettivo nei confronti delle
fratture non valga il rischio di un aumento del
pericolo di problemi cardiovascolari, soprattutto
per le donne a basso rischio di fratture ossee.
Ricercatori all'NTNU ed
alla Università di Oslo, hanno utilizzato un
avanzato modello analitico per valutare l'effetto
totale sulla salute che deriva dall'assunzione di
calcio e vitamina D assieme, rispetto alla
non-assunzione, basandosi su di un gruppo di donne
in buona salute di 65 anni di età con un indice di
massa corporea pari a 24.
Gli autori dello studio,
in un articolo su Aftenposten, uno dei maggiori
quotidiani norvegesi, spiegano che l'analisi ha
mostrato che se 100.000 donne di 65 anni prendono 1
gr di calcio al giorno, tutti i giorni, si
prevengono 5.890 fratture dell'anca e 3.820 altre
fratture.
Per contro potrebbero essere causati 5.917 infarti
cardiaci e 4.373 casi di ictus.
Quindi, nel caso di donne di questa età il rischio è
maggiore dei benefici.
Gli ultimi studi sul
rapporto tra supplementazione di calcio e rischio di
infarto cardiaco e di ictus sono arrivati a
risultati contrastanti, basandosi sui quali i
ricercatori hanno ipotizzato diversi scenari.
Un modello di alto rischio di assunzione ha previsto
10.000 infarti ed ictus per 100.000 65enni, ed uno
di rischio medio 5.000.
In sintesi, data la
difficoltà di giungere a conclusioni certe pur in
presenza di ottime motivazioni, gli studiosi
suggeriscono di indirizzarsi verso altri tipi di
cure per la prevenzione dell'osteoporosi,
soprattutto in assenza di motivazioni specifiche
importanti.
Maggiori dettagli sono
disponibili nella
pagina in inglese di questo articolo.
Per saperne di più
The predicted lifetime costs and health consequences
of calcium and Vitamin D supplementation for
fracture prevention—the impact of cardiovascular
effects. Published in Osteoporosis International, 4
February 2016 (online) Hagen, G., Wisløff, T., &
Kristiansen, I. S. (2016). The predicted lifetime
costs and health consequences of calcium and vitamin
D supplementation for fracture prevention—the impact
of cardiovascular effects. Osteoporosis
International, 1-10.
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Marco Dal Negro |