I Morbo di Alzheimer è associato con una carenza di
ioni di magnesio nel cervello, in particolare nel
fluido cerebrospinale, ma i meccanismi relativi alle
dinamiche del magnesio nel Morbo di Alzheimer sono
sconosciute.
Una nuova ricerca pubblicata nel dicembre 2015 sul
FASEB Journal ipotizza che gli ioni di magnesio
possano rallentare la progressione della malattia
inibendo lo sviluppo delle placche amilodi.
Nonostante la questione che riguarda il modo in cui
il magnesium-L-threonate (MgT) somministrato per via
orale riesce a superare la barriera ematica
cerebrale sia ancora aperta, quanto emerso sembra
aprire la strada a nuove cure per il Morbo di
Alzheimer.
I ricercatori ora stanno cercando di individuare
quali siano i dosaggi ideali di Mg2+ per prevenire
l'insorgere dalla malattia, mentre si ampliano gli
studi anche riguardo gli effetti su altre patologie
come i traumi cranio-cerebrali gravi, l'asma
bronchiale, lo scompenso cardiaco destro,l'aritmia e
la necrosi miocardica.
Il proseguimento della
ricerca con il passaggio dai topi agli esseri umani
permetterà un ulteriore avanzamento. In ogni caso,
anche se gli ioni di magnesio sugli esseri umani non
dovessero funzionare per rallentare il Morbo di
Alzheimer, questa scoperta aiuterà comunque i
ricercatori a comprendere come rallentare lo
sviluppo delle placche amiloidi che sono alla base
della malattia.
Per saperne di più
Xin Yu, Pei-Pei Guan, Jing-Wen Guo, Yue Wang,
Long-Long Cao, Guo-Biao Xu, Konstantinos
Konstantopoulos, Zhan-You Wang, and Pu Wang.
By suppressing the expression of anterior
pharynx-defective-1a and -1ß and inhibiting the
aggregation of ß-amyloid protein, magnesium ions
inhibit the cognitive decline of amyloid precursor
protein/presenilin 1 transgenic mice.
FASEB J. December 2015 29:5044-5058;
doi:10.1096/fj.15-275578
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